domenica 31 dicembre 2023

Auguri

 


Signore e Signori
Auguro a tutti voi una fine in piena allegria che vi accompagni all' inizio e oltre.
Auguro a tutti noi nuovi stimoli per andare avanti, nuove direzioni da seguire, nuovi pensieri da fare, nuove consapevolezze e nuovi comportamenti.
Che sia tutto ciò dettato dal cuore e dall' intelligenza, quella Sacra e Divina che regna in ognuno di noi. Possa Essa illuminare i nostri neuroni quanto i nostri piedi e le nostre mani, per creare, andare e produrre una vita nuova di zecca. Possa Essa rimuovere da noi il lerciume nascosto nel nostro animo, possa ripulirlo in modo da farlo splendere. Possa Essa donarci un nuovo Spirito, che porti pace dentro e fuori di noi. 
Possa Essa unirci, con un filo invisibile e renderci una comunità con valori veri e rispettati, ma soprattutto più propensi ad amarci, gli uni con gli altri, rispettando esattamente chi abbiamo davanti come essere vivente.
Buon 2024 .

giovedì 28 dicembre 2023

Doveva...ma invece no

 


Mi ero programmata una convalescenza rilassante a base di divano e serie TV, invece l'universo ci ha messo lo zampino, anche la zampa! 
Goblin, o come la chiamo io "diavolo della Tasmania" , è la cagnolina di 30 kg che ora abita con noi. 
Una cagnolina dolcissima, abbastanza educata, con un' energia scoppiettante. Energia giusta per una cucciola di un anno, a cui io non sono abituata 😅 , dirompente e a tratti buffa.
Lei è una medicina che non mi aspettavo di ricevere, anzi, io ero pronta per il pensionamento, ero già organizzata per una vita tranquilla e monotona, senza nessun pelosetto per casa. Invece è arrivata Goblin, una nuvola di pelo color oro che ti sbatte il naso dentro l'orecchio, ti chiede le coccole dandoti la zampa e appoggiando il suo grosso muso sulle ginocchia.  Le piace essere abbracciata e ogni tanto viene a prendersi un abbraccio, sto ancora cercando di capirla, di trovare un dialogo con lei. Per Uffa e Pink mi ci sono voluti anni per capire il modo in cui comunicavano , quindi devo solo aver pazienza e continuare ad osservarla.
A parte questo la mia convalescenza non è delle migliori per via di alcuni problemi di cui parlerò più avanti, oggi ho il secondo controllo e avrò più informazioni da darvi. 
Bene, adesso vado a immergere le mani nel soffice pelo della diavoletta 
😈😈😈😈

domenica 24 dicembre 2023

Feste

Tantissimi auguri di buone feste a tutti i miei piccoli gnometti che mi leggono. Vi auguro benedizioni a profusione, salute e serenità. Possa la luce risplendere su di voi.

Eli💜



 

lunedì 18 dicembre 2023

Fatto il misfatto!

 


Molti  si sono chiesti perché ho disertato i mercatini di natale quest' anno.
Ecco svelato il mistero.
Dopo un' attesa di più di tre anni finalmente venerdì scorso ho affrontato l'ultima tappa del mio percorso oncologico, la ricostruzione del seno malato. 
Un' operazione abbastanza tosta , durata tre ore dove mi hanno messo la protesi definitiva e in contemporanea messo in simmetria anche quella sana. Due notti in ospedale e di nuovo a casa. Con due drenaggi ( odiosi) a farmi compagnia per qualche giorno. Il dolore c'è, devo fare molta attenzione ai movimenti però sto andando avanti, ne sto uscendo. Il pensiero che ora è tutto finito, che posso chiudere questo libro senza dover aggiungere altro mi solleva tantissimo. Ora , in convalescenza, mi riposo e non penso che a riprendermi da questi anni di colpi e battaglie. 
Ho vinto!
E a chi sperava di ballare sulla mia tomba non rimane che girarsi e andarsene.

A chi invece mi è rimasto accanto in tutti questi tre anni io prego che venga benedetto a vita.

A chi a metà mi ha lasciato... bè meglio perderti .

💜

mercoledì 13 dicembre 2023

Un' altra promessa

 Carissima Uffa, 

prima di scriverti questa lettera mi sono presa un po' di giorni, sperando che il dolore si attenuasse , ma mi sono sbagliata. Il dolore per la tua perdita è ancora molto forte e non posso far a meno di piangerti mentre sto scrivendo. La decisione di farti addormentare è stata la più difficile che questa famiglia abbia preso. Ne abbiamo parlato molto, eravamo molto indecisi ma il tuo cancro era veramente troppo cattivo. 

Ci manchi. Manchi al mattino quando venivi in cucina a chiedere i tuoi tre biscotti mentre noi preparavamo il caffè. Mancano le tue sgridate se ci attardiamo a berlo. Manca la tua presenza in casa, è come se mi avessero tolto la coperta calda dal letto. 

Mi mancano da matti le nostre passeggiate, alle quattro del pomeriggio ho ancora l'istinto di prepararmi per scendere con te, quando mi ricordo che tu non ci sei più. Anche se io ti sento ancora , so che ci sei e che resterai con noi finchè non sarai sicura che noi stiamo bene. 

Apro ancora  i pacchetti di biscotti con attenzione per non destare la tua attenzione, al mattino quando entro in sala sei tu la prima che cerco. Quando ceniamo e ci sono degli avanzi è dura rendersi conto che tu non li potrai mangiare. 

Sei stata l'Amica migliore che io abbia mai avuto, da te ho imparato molto, soprattutto gli ultimi giorni . Mi sono accorta che tu fingevi di stare bene. Si perchè il male che avevi era terribile eppure non hai mai guaito di dolore, hai sempre sceso le scale da sola, non hai mai ceduto a quel bastardo che ti divorava da dentro e soprattutto non hai mai fatto vedere a noi quanto soffrivi. Tu sapevi che andata via tu noi saremmo rimasti soli. 

I cani , come tutti gli animali, sono creature eccezionali. 

E' devastante sapere che non ti vedrò mai più. Assieme a te e a Pink, ho passato 12 anni stupendi e io ringrazio per averli potuti vivere, mi hanno resa più ricca. 

Ci sarebbero tantissime cose ancora da scrivere ma per ora non me la sento, per ora fanno ancora troppo male, le scriverò quando saranno diventate dolci ricordi. 

Ecco Uffa, mia Bulla del Quartiere, siamo arrivate alla fine, è ora che io ti lasci andare....laverò la tua pettorina e l'appenderò davanti alla porta di casa assieme a quella di Pink, rimarranno lì in vostra memoria, finchè chissà, forse un giorno qualcun altro a quattro zampe e una coda le userà di nuovo.


                                             CIAO UFFA 💜



                                                      UFFA  21/11/2011 - 07/12/2023

                                                       foto scattata il 6 dicembre 2023

mercoledì 6 dicembre 2023

L'inizio della fine

 


E così è iniziata, la strada degli ultimi giorni. Provo un dolore immenso. 
Il tumore di Uffa, grande poco più di una pallina da golf si è aperto.  Il tessuto non si cicatrizzerà mai più aprendo così la strada ad una sola destinazione.  La sto curando come posso, cure antibiotiche e spray cutanei sono le mie uniche armi. Antidolorifici se necessario.  Sta male, si vede, ma è ancora la mia Uffa, pronta ad abbaiare se sente rumori, a correre se riesco a convincerla a scendere sotto. 
Non sono pronta a separarmi da lei, non ora, per tanti motivi. 
Quest' anno per i miei amici a 4 zampe è stato un mietitore.
Camminerò a fianco a lei fino alla fine con la promessa di non farla soffrire, come feci a febbraio con Pink.  Ma questo mi spezza il cuore 😞

lunedì 4 dicembre 2023

Buon compleanno

 



Oggi è il 4 dicembre...il giorno del mio compleanno! sono arrivata  a 49 anni. 

E' un giorno molto speciale per me, come d'altronde lo sono tutti i compleanni per il festeggiato, mi piace passarlo a casa tranquilla in solitaria. L'ho sempre fatto. Stamattina al mio risveglio ho trovato la neve ad accogliermi , che bella, mi piace tanto, soprattutto se non devo guidare. E' stato un bel dono da parte dell'universo , la neve mi mette pace e fa subito natale, quel natale di quando ero piccola io, dove il consumismo non aveva ancora preso troppo piede. 

Assieme alla neve sono "fioccati" i molti auguri da parte di chi mi vuole bene e si ricorda di me in questo mio giorno. Quello che mi fa divertire è che alcune persone che io reputo care si dimenticano di me, però in compenso ricevo gli auguri da Google, Takko, la farmacia e i vari esercizi di vendita 😂😂😂

Come da mia tradizione stamattina ho acceso una candela. Di solito le accendo per gli altri, ma oggi è solo per me: l'ho scelta color violetto, al profumo di lavanda e fatta a mano da una ragazza che ho conosciuto da poco. Mi piace un sacco ! Se riesco metto la foto al fondo dell'articolo. 

Nevica ancora, molto fine e mista a pioggia, ho spento la tv e le luci, oggi mi godrò la neve e il suo silenzio. Guarderò la mia candela e penserò. Lascerò vagare i miei pensieri fra i ricordi di compleanni passati e quelli futuri, dolci memorie di quando ero piccola e mi delizierò dei regali ricevuti. 

49 anni non sono tanti, ma non sono nemmeno pochi, e io ringrazio ogni giorno di poterli festeggiare. Mi godrò tutto il tempo che ho a disposizione.

Un bacio e buona neve a tutti




giovedì 30 novembre 2023

Tempo

Ci sono voluti 7 anni per passare da questo ⬆️


A questo ⬇️


la foto in alto raffigura il mio primo intreccio di carta in assoluto. Per gioco mi sono messa a ricoprire una scatola di assorbenti 😂. 
Ero lontana dal pensare quanta strada avrei fatto con la carta come compagna. Studi, prove, fallimenti , esperimenti hanno fatto sì che io imparassi . Ora ho un bagaglio di esperienza con cui posso giocare a migliorare e a provare sempre cose nuove, e nel mentre mi diverto. 
Quando finirò il cappello sarò soddisfatta del lavoro svolto e pronta per cimentarmi in altre mirabolanti creazioni.

 

venerdì 24 novembre 2023

CHE VERGOGNA


 


Manco da un po' , ho avuto parecchio da fare con l'incombenti mercatini di Natale. Non sono prontissima e il tempo avuto per prepararmi è stato poco. Non dovevo nemmeno farli i mercatini quest'anno, ma l'intervento continua a saltare e venir rimandato quindi ho pensato che qualche data potevo farla. Nel mentre ho fatto il mio consueto controllo oncologico, tutto bene per fortuna, anzi, visto che sono passati tre anni dall'operazione, ora i controlli, anziché essere ogni 4 mesi saranno ogni 6 mesi. Un buon passo avanti. In più per non farci mancare nulla ieri sono andata dal dentista per togliermi un dente abbastanza malandato, ho guadagnato 4 punti in bocca e una fame da lupi. Oggi ho un gran mal di testa. Ma veniamo a noi...non si può non pensare a ciò che sta avvenendo nel nostro paese, mi riferisco alla morte di Giulia e a tutte quelle che l'hanno preceduta. Ci si chiede perchè succedano queste cose. Quale sia il problema. Molti urlano alla mala educazione che hanno i nostri giovani, qualcuno attribuisce la colpa ai social, chi ribatte che non ci sono più i valori di una volta, non ci sia più rispetto etc etc... Tutto vero, quindi? Quali soluzioni sono sul tavolo? Se il problema sono i social , chi è disposto ad abbandonarli? Se il problema è la mala educazione che i genitori stanno dando ai figli, chi si prende la responsabilità di seguire questi ragazzi? Quale genitore ha voglia di metter da parte sè stesso per crescere ed educare un figlio? ( Lo so, questa frase vi farà urlare di rabbia, ciò significherebbe che ho colpito nel segno) Sento in giro tante critiche ma nessun proposito per risolvere il problema. No , ammazzare tutti gli uomini non è una soluzione. Istigare le donne a diventare più toste non è una soluzione. 

Mi chiedo: dov'è che ci siamo persi? Intendo come esseri senzienti con una coscienza e un'intelligenza che funzionino. Siamo tutti arrabbiati , tutti che odiano tutti. Per esempio: due giorni fa sono andata al supermercato per tre cose, il conto ammontava a 6 E e 75 centesimi. Io avevo solo 20 E , nè moneta né altre banconote. La cassiera si è così arrabbiata da sbattermi in mano , mal volentieri , il resto e non guardandomi più in faccia. Non ha risposto nemmeno al mio saluto. Ora: che problemi hai per avere un comportamento del genere? Entri in un negozio , saluti e non ricevi risposta, scelti i prodotti , vai alla cassa e trovi gente scocciata a cui sembra di far uno sgarro a fargli fare lo scontrino per pagarli. E queste non sono che bazzecole. 

Signore e Signori ( così sono pure corretta politicamente va) se vogliamo che il monda vada meglio, per ogni cosa , dovremmo capire che spetta a noi. Il mondo SIAMO NOI , Tutto è nelle nostre mani. Abbiamo creato l'intelligenza artificiale , ma siamo ancora barbari che si grattano il culo con la paglia come nel medioevo, perchè la nostra mentalità, la nostra coscienza, non si è sviluppata, è rimasta grezza e rozza del V  secolo d.c. e la cosa è sconcertante! Scioccante e sconvolgente! Dovremmo essere migliori, dovremmo esserci così evoluti da non conoscere più l'odio e tutti i bassi istinti delle bestie. Invece siamo ancora qui, come grandi tumori a contaminare e sporcare tutto ciò che ci capita a tiro. Non esiste essere , vegetale o batterio che sia più basso di noi, siamo noi i vermi striscianti , noi il cancro che devasta ogni cosa, noi l'abominio di un pianeta perfetto. 

Abbiamo toccato il fondo ma siamo così inetti da scavare ancora perchè questo fondo non è ancora abbastanza basso per noi. Il guaio è che ci sentiamo fighi nello scavare ancora! Se esiste un dio, uno qualsiasi , dovrebbe avere la cortesia di mandare un disinfestatore e farla finita. Che brutta cosa che siamo. 

Non posso avere altri sentimenti per noi, non sento nessun orgoglio  a far parte della razza umana. Siamo ridicoli, stupidi e celebrolesi. 

La società, questa società mi sta sempre più stretta, oh possiamo inventarci mille cazzate per scusarci, il covid, il vaccino,le radiazioni, i rettiliani che ci comandano da chi sa dove, tutte balle per non prenderci la responsabilità delle nostre obbrobriose gesta. Che ognuno guardi il suo comportamento e scagli per primo la pietra dell'innocenza.   Prima o poi l'estinzione arriverà.

Naturalmente questi sono miei pensieri, non penso che queste mie poche parole possano cambiare qualcuno o qualcosa se non me stessa. Ogni giorno cerco e provo ad esser qualcosa in più, siamo imperfetti ecco la verità, e temo lontani dalla redenzione, ma uno sforzo potremmo farlo, se non per gli altri, almeno per noi.

giovedì 9 novembre 2023

LE COSE SEMPLICI A VOLTE SONO RISOLUTIVE

Quest'anno è decisamente particolare. A maggio avevo deciso di fermarmi con i mercatini perchè mi sentivo molto stanca mentalmente e non me la sentivo di portare avanti in tutta fretta dei progetti che già da un po' mi frullavano per la testa. Volevo prendermi del tempo per creare nuove cose e avere una data incombente mi metteva troppa ansia. Per creare qualcosa di nuovo ci vuole tempo e studio , poi ci vogliono esperimenti, tanti e anche tante prove, tanti ragionamenti e ricerche. Io creo cose non le assemblo, non mi limito ad attaccare decorazioni su qualsiasi oggetto. Io dal nulla o da una materia prima creo qualcosa che prima non c'era. Così ho fatto con le bacchette magiche; usavo del silicone per plasmarle purtroppo però in estate, con il grande caldo , ho capito che non potevo lavorarle per il semplice motivo che il silicone non si solidificava per le eccezionali temperature estive. Sono due anni che ci rifletto e finalmente a Luglio mi è venuta l'idea di un nuovo materiale da usare, che non sia nocivo, che potessi fare io e che fosse plasmabile a mio volere. Dopo molte ricerche ho trovato il materiale adatto , dopodiché ci sono state le prove per renderlo come volevo io, poi c' è stata la prova colore, e la prova rottura - cosa succede se la bacchetta fatta col nuovo materiale cade? - finiti e messi a punto questi processi finalmente ho potuto dedicarmi alla costruzione vera e propria delle bacchette. Sono diverse, sono più belle, grazie all'ausilio di piccoli cristalli che ho trovato in commercio come: ametista, quarzo di rocca , quarzo rosa etc.. e ne ho create 16 poi però mi sono fermata. Un altro intoppo si è fatto avanti. Le bacchette sono più belle, c'è più lavoro, ci sono i cristalli , il prezzo di vendita sale. Ci sta, ma se il prezzo sale e la bacchetta è bella, allora ci vuole una confezione adeguata. Per le prime bacchette ho creato delle buste in carta impreziosite da washi tape colorati ( per capirci nastri adesivi di carta decorativi) e fiocchi, ma per queste bacchette io desideravo una scatola! Così ho iniziato a girarmi tutti i negozi di cinesi, poi i fai da te  e i brico , non trovando nulla ho aperto internet e iniziato a girare sui siti più conosciuti. Nulla. Nemmeno Amazon questa volta mi avrebbe salvata. Ho provato a cercare custodie per flauti, scatole per gioielli ma erano tutte corte. La soluzione come sempre è il fai da te , ci ho messo mesi ( sicuramente sono un po' tarda io) per capire come volevo la scatola. Deciso più o meno la forma mi sono messa in caccia della carta giusta: troppo spessa, troppo fine, non  c' è il colore che voglio, torniamo alla spessa, no senti lasciamo perdere rifaccio le buste , no cavolo voglio la scatolaaaaaaaaaaaaaa...insomma ho passato altre settimane a far esperimenti. Primo mi sono comprata una taglierina - così mi è tutto più facile- si va bene ma ero ancora in alto mare. Ok, decido la carta e il colore. Cartoncino medio spessore color nero. Perfetto. Trovo le misure giuste e le forma giusta, quadrata, bene! Ci sono. No aspetta...come la chiudo? Colla? Pinzatrice? No pinzatrice no la scarto subito, quindi colla? Mhmm... dovrei chiuderla davanti al cliente e io mi conosco, mi faccio prendere dalla fretta e rischio di far casini, in più se la colla fuoriesce temo di sporcare le mani al cliente o rovinare la scatola...biadesivo! Sii, sia lode a chi ha inventato il biadesivo! E lo metto, troppo e la scatola non si apre più. Per farlo bisogna rompere la scatola ed è un peccato visto che vorrei che fosse il posto dove viene riposta la bacchetta. 

Tre. E' il numero delle notti che ho passato sveglia a riflettere. Finalmente trovo la quadra anche se....faccio fatica a montarla, rischio sempre di farla storta. Decido sull'orlo di una crisi scatolosa di acquistare una scoring board ( non avete idea di che pena per trovare il nome di questa cosa che ora vi mostro)                                                                                                                                                                                                           

 

Questa tavoletta è tutta rigata, tu ci metti sopra la carta e imprimi le righe che vuoi e lei te la fustella. Così ho la carta con righe perfette senza dover impazzire e , cosa più importante, si piega con facilità. Ma anche così mi rimane il problema delle estremità che se non faccio combaciare al primo colpo mi storgono la scatola. Cosa fare? Con questa tavoletta le possibilità sono tante...perchè invece di fare le scatole quadrate non le faccio rettangolari? 
Non pranzo nemmeno, prendo i miei fogli di prova e inizio a sperimentare e...
EUREKA funziona! 
Ho raggiunto il mio obiettivo: ho le mie robuste scatole dritte, del colore che le ho sempre immaginate. Ed è bastato solo l'ausilio di questa tavoletta. 
( e alcuni mesi di lavoro😅) 
Ora, visto che il mio intervento è di nuovo saltato, mi sono proposta per fare due weekend di novembre nel centro commerciale della mia città, mi hanno accettata e quindi ora sono di gran lavori. Nessun'ansia perchè ormai tutti i processi sono collaudati. Non mi interessa avere pochi pezzi, a me interessa presentare un buon prodotto finito in ogni parte facendo molta attenzione a tutti i particolari, cosa a cui sto lavorando riuscendo a risolvere tutti gli intoppi.                                  Non ci credevo a questa tavoletta, pensavo che fosse superflua e sciocca , invece mi sono dovuta ricredere, non solo mi ha semplificato il lavoro, ma mi ha risolto parecchi problemi.  

venerdì 3 novembre 2023

E' ARRIVATA

 


Non so bene nelle altre parti d'Italia, ma qui al Nord il tempo è veramente instabile. Questa foto l'ho scattata stamane alle 10 , un sole caldissimo si scontra con l'aria fredda di novembre. Il cielo, azzurro, è macchiato da nuvole bianche un po' ovunque. 
Ieri non poteva esser più diverso, freddo, grigio e con tanta pioggia. La pioggia ha portato Lei, la potete vedere in foto, la prima neve della stagione. Ne sono contenta, penso che più neve venga in montagna meglio passeremo l'estate con una buona riserva d'acqua. O almeno lo spero. 
Questo è il clima in questo pazzo autunno, tre giorni di pioggia intensa con alluvioni e disagi ferroviari , che costringe ad accendere la stufa a legna e indossare un golfino, e poi magari solo un giorno di sole caldo e splendido da farti aprire tutte le finestre, togliere il golfino e dimenticarti della stufa fino a sera. 
Conclusione: naso e gola che bruciano , mal di testa e piccoli brividi giù per la schiena. 
Non iniziamo a dire che il golfino non si deve togliere , che comunque bisogna star coperti perchè non è questo il problema. Il fatto è che a volte di colpo faccio certe sudate tremende, semplicemente stando seduta , magari mentre ceno, oppure di notte ( e lì se mi scopro non lo so) Queste sudate sono davvero terribili perchè di colpo il mio corpo si ricopre di gocce di sudore e spesso mi ritrovo ad asciugarmi con un asciugamano, poi all'improvviso questo caldo cessa e il mio corpo si raffredda all'istante. E questo succede svariate volte al giorno e alla notte, senza motivo! Se facessi lavori pesanti capirei le sudate, ma stando ferma , tipo a pranzo , una come fa? Va bè dicono che sia una premenopausa, o una menopausa o qualche altra diavoleria, sta di fatto che oggi non mi sento particolarmente bene. Però è arrivata la neve, e io sono contenta. Oggi è una giornata splendida, luminosa e frizzante....e io ho il raffreddore 😡😡 di solito un tempo così pazzerello me lo aspetto a marzo, quand'ero piccola marzo me lo ricordo sempre ventoso e piovoso, ora lo è novembre. Bà ... vacci a capire qualcosa..

Bacini bacini 😘😘😘😘😘😘😘

P.S. mentre scrivevo questo articolo grondavo di sudore 😭😭😭😭😭😭😭💦💦💦💦

martedì 31 ottobre 2023

Chi ha paura del buio?

 Samhain & Halloween

Fa freddo, il buio arriva sempre prima e l'inverno incombe. E' Samhain!


La parola deriva dal gaelico «Sam Fuinn» cioè “fine dell’estate”. Gli antichi Celti dividevano l’anno in due grandi stagioni e Samhain segnava la fine dei raccolti e l’inizio della stagione invernale. Era considerato "l’ultimo raccolto", quello più importante perché doveva fornire gli ultimi alimenti per i mesi a venire.

L’inverno è anche sinonimo di morte, perciò l'associazione con la celebrazione funebre nacque ben presto. I Celti solennizzavano questo momento svuotando una rapa e inserendovi un tizzone ardente, poi la ponevano fuori casa per illuminare la strada ai propri cari defunti. Si credeva che durante la notte gli spiriti dei trapassati tornassero a trovare i parenti in vita per stare insieme ancora una volta.

Anticamente Samhain si festeggiava in base alla levata eliaca di Antares, ma oggi la data è stata fissata nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Quando la Chiesa Cattolica decise di sostituire con la propria festa quella pagana, la spostò dal 13 maggio al 1° novembre per sovrapporla.


Il termine Halloween deriva da “All Hallows' Eve” (notte di tutti i santi) che da noi è diventato "Vigilia di Ognissanti". Vale Tale frase è nata in epoca cristiana con lo scopo di sovrapporsi a quella che era già la notte degli spiriti (Samhain) come attestato dall'antropologo James Frazer. La Chiesa non riuscì mai a cancellarla del tutto perché troppo radicata. Questo spiega perché molte delle tradizioni antiche sono presenti ancora oggi, come l'intaglio dell'ortaggio, la commemorazione dei defunti, la questua dei bambini, la presenza dei dolci, ecc.


Samhain è perciò un momento di grande raccoglimento, da passare insieme ai nostri cari, siano essi vivi o defunti. Si imbandisce la tavola con un posto in più, si pone una candela accanto alle foto degli antenati e si fa trovare ai bambini qualche caramella portata dai nonni dall’aldilà. 


Detto ciò, vi lascio con questa riflessione e vi auguro di passare un sereno periodo di commemorazione.

#calendaripagano #samhain #halloween #sabba




Testo e foto prese da internet
La spiegazione migliore che ho trovato, chiamatelo come volete questo giorno ma non ne abbiate paura
Benedizioni💜


venerdì 27 ottobre 2023

PENSIERI

 Da qualche giorno qui, alla sera, scende la nebbia, rimane fino al mattino. E' molto strana perchè si vede che c'è il sole e se prendo la macchina e faccio cento metri entro in un altro mondo con cielo azzurro e sole splendidamente caldo. Mi piace questa cosa, mi piace la nebbia, anche se devo aspettare che si alzi per uscire con Uffa. La mia tata non sta bene. Purtroppo siamo agli sgoccioli. Anche lei come Pink ha il cancro, ahimè non solo uno, ne ha parecchi, e due sono proprio grossi : uno come una noce e l'altro come una pallina da golf . E non sono nemmeno i più pericolosi. E' inoperabile. Questi tumori sono sempre dei bastardi intoccabili, mettiamoci dentro anche l'età di Uffa e il calcolo è fatto. 

Uffa il 21 novembre compirà 12 anni e io spero tanto ci arrivi. 

Non ha dolori nè soffre, mangia , dorme , è vitale come sempre. Almeno finchè una delle bombe che ha in corpo non esplode. Di conseguenza agirò. La mia prerogativa  è  che non soffra e possa vivere i suoi ultimi tempi felice, amata e tranquilla. 

Per ora viviamo alla giornata, ogni sera prego per ritrovarla sveglia il giorno dopo, ogni mattina ringrazio per trovarla ancora viva. Non mi faccio illusioni, presto o  tardi qualcosa succederà. Egoisticamente mi auguro sempre che se ne vada serena nel sonno, lei non soffre e io non devo vederla soffrire e soprattutto non devo prendere quella decisione che per quanto sia giusta è anche maledettamente dolorosa. 

La situazione per ora è statica, il veterinario mi ha detto che potrebbe succedere da un  momento all'altro, oppure potrebbe andare avanti così anche per un anno. Io penso che finché lei sta bene può viverne altri dieci, ma non mi faccio illusioni, accadrà e io non sarò  mai pronta, farà male anche perchè non mi resterà nessun amichetto peloso dopo di lei e questo è terribilmente triste. 

E per ora non ho intenzione di avere altri amichetti , anche se conoscendomi è una decisione molto volubile.

Per ora mi godo il tempo assieme a lei, concedendole qualche vizio in più, che non sono altro che farla passeggiare nel prato senza guinzaglio avanti e indietro perchè lei lo adora fare, dargli un biscotto per i cani in più se lo richiede, aiutarla a scendere dal divano o dalla poltrona e di conseguenza farla salire, coccole a profusione e lasciarla tranquilla se ha bisogno di riposo e non sgridarla se al mattino mi trovo i suoi bisognini in casa. Inizia a far freddo al mattino e spesso preferisce dormire fino a tardi e uscire a mezzogiorno col sole o comunque con temperature più alte, comprendo che i tumori che ha in corpo possano indebolirla , ma so anche che lei ci marcia parecchio su questo , se la gode in tutta verità e le do ragione. Stamane però è un po' offesa, visto che c'è la nebbia usciremo sul tardi e io ne ho approfittato per pulirle un po' il pelo con una spugna umida e un po' di olio essenziale alla lavanda: non ha gradito molto. Se è lei a tuffarsi nel fosso va tutto bene, se le passo io un panno umido sul pelo, mi tiene il muso.  Mantiene sempre il suo dolce caratterino 😂 



Oggi è il 27 ottobre , ed è lo Samhain dei nostri amici pelosetti, i nostri amati animali in questa giornata ci vengono a trovare e io già lo vedo il mio Pink che dorme accucciato a sua figlia Uffa e le fa coraggio per poi farla spostare e riprendere, anche solo per poco tempo, la proprietà della sua poltrona. 





mercoledì 25 ottobre 2023

DALLA BIBLIOTECA DI SEBASTIAN

 

 


Buongiorno a tutti, come promesso ecco il secondo racconto. E' un racconto scritto in modo particolare, spero vi piaccia come vi è piaciuto il primo. 



UNA FESTA IN FAMIGLIA




N – Tra qualche giorno è Samhain, ti devi preparare , ci sono molte cose da fare!

A – Nonna?

N – Mancano candele

A – Nonna sei tu?

N – Certo che sono io , chi altri dovrebbe essere? Ricordati di comprare dei biscotti allo zenzero, e della birra..

A – Nonna cosa ci fai qui? Com'è possibile che tu sia qui?

N – Che domande assurde fai? Cosa vuol dire cosa ci faccio qui? Ti aiuto a organizzare Samhain, quest'anno verrà un sacco di gente! Perché ti sorprendi tanto nel vedermi?

A – Non saprei, forse perché sei morta la scorsa settimana?

N – E quindi?

A – Come e quindi? Nonna io ti vedo! Oddio..vedo il fantasma di mia nonna..

N – Non dire sciocchezze, io non sono un fantasma!

A – Però sei morta!

N – Si , vero, ma è solo un particolare, ora: devi dare una pulita a questa casa, non puoi certo ricevere gli ospiti con una casa così trasandata. Incomincerai dai pavimenti che dovrai...

A – Nonna?

N -Che c'è?

A – Nonna tu sei morta.

N – Si nipotina mia , ho lasciato il mio corpo una settimana fa, il mio tempo come essere incarnato era giunto alla fine. Succede a tutti, succederà anche a te. Questo non vuol dire che io non esista più, anzi , è proprio il contrario, ora sono esattamente me stessa.

A – Non capisco

N – Cosa non capisci bimba mia?

A – Perché io ti vedo? Perché mi stai parlando? Cosa mi succede?

N – Amelie , tesoro, non ti sta succedendo nulla. Mi vedi perché hai bisogno di vedermi e io sono qui per aiutarti. Lasciando il mio corpo ho lasciato anche il legame di sangue che ogni spirito incarnato, cioè ogni persona ancora in vita, ha con i suoi avi e discendenti, e i doni che avevo in vita li ho trasmessi a te.

A – Quali doni Nonna? Non capisco!

N – Non piangere. Sono qui per farti capire. Ti rendo le cose più semplici: in vita io avevo dei doni e ho portato avanti certe tradizioni, come festeggiare Samhain. Ti ricordi? Lo abbiamo sempre festeggiato assieme. La sera del 31 ottobre accendiamo delle candele e le mettiamo sui davanzali delle finestre, ti ricordi perché?

A – Si! Le mettiamo per segnalare la strada di casa ai nostri defunti, ma Nonna è solo un gioco no? Mica vengono davvero!

N – Cosa ti fa dire questo?

A – Io non li ho mai visti!

N – Ma io si. Perché avevo il dono della vista, ora che io ho lasciato la dimensione terrena , l'hai ereditato tu, e il fatto che tu mi veda ne è la prova.

A – Mi stai dicendo che i morti ritornano?

N – In realtà non se ne sono mai andati...già...dovrei mettermi anch'io ora... ahahahah! Ascolta Amelie, quando si muore non si va via, si cambia solo il modo di essere. E' un po' come cambiar vestito, o cambiare ruolo in un film. Chi rimane smette di vederci, ma noi vi vediamo ancora e stiamo sempre vicino a voi. Beh, non sempre, abbiamo anche noi i nostri affari di cui occuparci, ma se avete bisogno, accorriamo subito.

A – Quindi ora tu sei qui perché io ho bisogno di te?

N – Si amore della nonna, ora hai ereditato i miei doni e sono qui per aiutarti a capirli. Innanzi tutto devi rispettare le tradizioni e una delle più importanti è celebrare Samhain. Ho sempre condotto io la festa, ora dovrai prendere il mio posto. Te la senti?

A -Si Nonna, cosa devo fare?

N – Bene. Innanzi tutto devi capire cosa succede in questa notte magica: il velo che divide il mondo dei vivi da quello dei morti si assottiglia fino ad alzarsi definitivamente la notte del 31 ottobre dando la possibilità ai defunti di tornare a camminare fra noi per un giorno. Nei giorni precedenti potrai sentire gli spiriti che si avvicinano, molti vengono per un saluto, altri per rimanere con noi per qualche ora.

A – Chi sono quelli che rimangono Nonna?

N – Sono i nostri cari : i bisnonni, i genitori , zie e zii, insomma quelli che hanno fatto parte della tua famiglia e dei tuoi affetti, naturalmente fra di loro ci sono anche gli spiriti dei nostri amati animali.

A – Potrò rivedere Birra?

N – Si tesoro, potrai rivedere la tua cucciola

A – E il nonno?

N – Certo che si! E tanti altri che fanno parte della famiglia, vedrai ti divertirai!

Ora però ci sono delle cose da fare, non puoi mica presentarti così.

A – Va bene Nonna, dimmi cosa devo fare.

N – Per prima cosa devi pulire i pavimenti. Metti un po' di sale grosso nell'acqua calda del secchio al posto del detersivo. Pulisci anche i davanzali delle finestre sui cui vuoi mettere le candele, stai scrivendo tutto vero?

A – Si si, sto scrivendo tutto sul quaderno che mi hai regalato tu il natale scorso.

N – Brava! Ricordati di controllare quante candele hai in casa. Non serve comprare ceri particolari, bastano dei lumini chiaro?

A – Lumini...si Nonna, chiarissimo e poi? Bisogna fare i biscotti, ma io non sono capace...

N – Non preoccuparti, puoi sempre comprarli se non ti va di imparare a farli.

A – Questa volta li comprerò perché sono ancora triste per te e non ho voglia di vedere nessuno, ma per il prossimo anno imparerò a farli, promesso!

N – Ti adoro bimba mia. Nella lista metti anche delle bevande, può andar bene sia il vino che la birra, ma se sei astemia puoi sempre fare una tisana o una cioccolata calda.

A – Nonna , a cosa serve tutto questo?

N – Le candele servono per segnalare la via di casa ai nostri cari, biscotti e bevande ne darai alcuni in offerta ,semplicemente mettendoli vicini ai ceri, come benvenuto a chi arriverà, il resto li mangerai tu. Sarà come fare un bacchetto in famiglia. La notte seguente, quella del Primo Novembre darai i resti della tua offerta a piante e animali, mettendo fuori dalla porta i biscotti e versando i liquidi in un vaso. Se poi vuoi fare le cose in grande, o se ne hai la possibilità, porta tutto in un bosco, premurandoti di non lasciare involucri o spazzatura. Fin qui è tutto chiaro?

A – Tutto chiarissimo. Biscotti, bevande, candele e pulire casa. E poi?

N – Poi puoi abbellire casa con dei fiori o delle castagne. Foglie cadute dagli alberi e zucche. Qui ti puoi sbizzarrire con la tua creatività. Ricorda: non devi fare cose eccezionali o pompose, ma solo ciò che il cuore ti suggerisce.

A – Mi ricordo che tu mettevi sempre dei ricami fatti a punto croce qua e là per la casa e ritraevano soggetti autunnali.

N – Certo è vero. Dovrebbero essere nel baule che tenevo in fondo al letto, usali pure sei vuoi, potresti nel corso degli anni confezionarne alcuni anche tu.

A – Sarebbe bello! Questa idea mi piace , me la segno! Altro?

N – Puoi organizzare una cena..

A - …

N – Cosa c'è che non va? Perché quella faccia triste ora?

A – Senza di te Nonna sono sola...

N – Che sciocchezze vai dicendo? Hai tua madre

A – Mamma si certo, come no? Mamma non capisce

N – Non capisce cosa?

A – Me! Non capisce me! Non mi ascolta

N – Sputa il rospo

A – Non c'è mai e se c'è ha sempre altro da fare , non si ferma mai a guardarmi, ad ascoltarmi , a passare del tempo con me come le mamme delle mie amiche fanno con loro. Mi odia, se le dicessi che ho parlato con te a distanza di una settimana dalla tua morte mi prenderebbe per pazza o penserebbe che la prenda in giro

N – Frena ragazza, come dite voi giovani: stai sparando un sacco di cazzate.

A – Ma..

N – Zitta e ascoltami; Hai 14 anni, un 'età piena di incongruenze e confusione, è normale che tu ti senta odiata da lei ma non è così. Lo so perché è mia figlia e so come è fatta. E' rimasta vedova molto presto, il tuo papà è morto quando tu avevi 9 anni e lei è rimasta sola con una figlia piccola. Ha affrontato un dolore enorme , che ha fronteggiato con coraggio. La sua unica preoccupazione è stata quella di garantire a te una buona vita, dimenticandosi però di essere la tua mamma. Ti manca vero?

A – Tantissimo..

N – Forse anche a lei manchi tu, ma al contrario di te a lei non è concesso lamentarsene

A – Cosa vuoi dire?

N- Amelie, tu cosa fai nella tua vita?

A – Eh ? Che centra questo?

N – Rispondi alla domanda..

A – Uff.. vado a scuola, esco con le amiche, studio , queste robe qua...

N – Ora dimmi cosa fa tua mamma..
A – Non lo so...

N – Pensaci

A – Ok...allora lei lavora..

N – E poi?

A – E poi basta, tutto qua, lei pensa solo a lavorare

N – Chi pulisce la casa?

A – Beh, lei..

N – Chi cucina i pasti? Chi fa le lavatrici, chi stira?

A – Ma che c'entra!!

N – Chi lo fa Amelie?

A – Aaahhh...lei! Lo fa lei! E quindi? Mi vuoi dire che lei ha tutti questi doveri?

N – Da una parte si , ma per farti capire meglio ti faccio una domanda: perché tu non l'aiuti?

A – C..cosa?

N – Lei lavora otto ore al giorno per portare i soldi a casa e dare a te la possibilità di studiare e uscire con lei amiche, nonché per pagare le bollette e l'affitto. Quindi queste otto ore sono intoccabili. Quando rientra a casa, anziché star con te, deve preoccuparsi di preparare la cena, attaccare la lavatrice e stirare i vestiti che indosserete nei giorni a venire. Non contiamo il fatto che magari per lei sia stata una brutta giornata, abbia mal di testa o il ciclo, oppure semplicemente sia stanca ok? Questo non contiamolo. Contiamo però il fatto che lei spende i suoi week end a pulire casa, mentre tu dormi della grossa, cosa che magari vorrebbe fare anche lei ma che non può perché c'è da andare a fare la spesa, pagare le bollette e cose simili. Non parliamo del fatto che non ha amici, mentre tu e le tue amiche chattate in continuazione fino all'una di notte, il suo cellulare rimane muto perché non ha più tempo per le amiche. Ora Amelie, chi ,fra voi due , è sola?

A – Non avevo mai pensato a queste cose..

N – E' normale, tu hai 14 anni e la tua vita dovrebbe essere spensierata, ma ciò non ti esime da certe responsabilità. E' vero, tua mamma ha troppe cose da fare per poterti ascoltare, ma invece di arrabbiarti e affermare subito che ti odia, non riesci a trovare un modo per andarle incontro?

A – Nonna, aiutami! Cosa posso fare per aiutare la mia mamma?

N – Per aiutare entrambe tesoro... ti ho insegnato a cucinare. Invece di passare interi pomeriggi davanti alla TV o sui social, preparale la cena. Quando arriverà dal lavoro avrà così tempo per farsi un bagno rilassante e questo sarà una piacevole sorpresa per lei. Aiutala nella gestione della casa, alzati prima al sabato e aiutala a fare le pulizie, va con lei a far la spesa e proponile di fermarvi a prendere una cioccolata calda. Donale tempo. Tempo per stare assieme a te..

A – Oh Nonna mi sento tanto in colpa ora..

N – Ma no sciocchina, hai tantissimo tempo per rimediare. Devi renderti conto che non soffri solo tu per la mia morte, lei ha perso la sua mamma, questo vi unirà. Le cose che ho insegnato a te, le insegnai a tempo debito anche a lei. Sapeva cosa facevo e che doni avevo quindi puoi parlarne con lei, ti capirà.

A – Davvero?

N – Ma certo! In più...

A – In più? In più cosa?

N – Tesoro mio , tu vedi gli spiriti, non pensi che potrai rivedere il tuo papà? Vi potrete parlare, potrai fare da tramite fra lui e la tua mamma, ci pensi?

A - … non , non ci avevo pensato...io...io...

N – Questo è un dono prezioso tesoro che va custodito e usato per la felicità degli altri. Avrai molte occasioni per parlare con i tuoi cari, e non solo. Tanti spiriti verranno da te per chiederti di portare messaggi d'amore e di conforto ai loro cari, potrai donare gioia immensa a quelle famiglie Amelie, ne sarai capace?

A – Io...io sono felicissima di poter vedere ancora una volta il mio papà, potergli parlare e poter dire alla mamma le cose che lui mi dirà per lei....magari riuscirò a vedere anche il papà di Cloe, è morto da poco e lei è molto triste. Sarebbe bello darle un messaggio da parte sua, vorrei che fosse felice come lo sono io adesso. Vorrei che lo fosse anche la mamma! Credo che sarebbe felice di parlare anche con te nonna.

N – Brava Amelie, vedo che hai compreso appieno il dono che hai ricevuto

A – Si nonna, ora lo capisco e mi metto subito all'opera. Stasera preparerò la cena per la mamma e poi le parlerò. Le dirò di te e del mio dono e anche di quello che mi hai insegnato oggi. Le starò vicino così lei starà vicina a me. Grazie Nonna, ti voglio bene!

N – Te ne voglio anche io Amelie.


Buon Samhain a tutti.


venerdì 20 ottobre 2023

RUMORI PIAVEVOLI



Partiamo da una domanda shock: avete mai avuto un orgasmo cerebrale? 

FERMI! 

Non sto parlando di pornografia o sesso. 

Vi è mai capitato di provare dei brividi in testa, magari dopo che qualcuno vi ha accarezzato i capelli? E' una sensazione piacevole. Oppure quando vi sfiorano la schiena o l'avambraccio e una scarica di brividi vi pervade il corpo, l'avete mai provato? Bene! Quello signore e signori si chiama orgasmo cerebrale. 

E' una sensazione stupenda che rilassa sia i muscoli del corpo sia la mente e se perseguita, induce sonnolenza. 

Tutto ciò si chiama ASMR :  

" Coniato nel 2010, il termine ASMR (acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response, risposta autonoma del meridiano sensoriale) si riferisce a una sensazione di rilassamento, spesso sedativa, che parte dal cuoio capelluto e si diffonde al resto del corpo."

Ora, se voi andate su Youtube e digitate ASMR scoprirete un mondo di persone che pubblicano dei video dove producono dei suoni  molto particolari che creano nel nostro corpo questi meravigliosi brividi di piacere. 

Se soffrite di insonnia come me, questi video sono manna dal cielo. 

Questi Youtubers, avvalendosi di microfoni sensibilissimi e quantità enormi di svariati oggetti, ricavano rumori che rilassano la mente. Usano anche un tono di voce molto basso e calmo , in più anche l'aspetto visivo è studiato per calmare la mente e indurla al sonno. 

Ci sono moltissime persone che creano questi video, la mia preferita è un'orientale che pettina delle parrucche, oppure mischia delle erbe aromatiche o insegna la scrittura giapponese. La cosa interessante è che non serve capire nè imparare; basta semplicemente ascoltare ( sono consigliati gli auricolari) e guardare il video ( finchè gli occhi non vi si chiudono) 

In più a me piace variare tema, quindi una sera guardo la ragazza orientale, un'altra sera guardo il video di un'italiana e via così, perchè c'è una vasta scelta di video fra cui scegliere

Mi rendo conto che parlarne così non rende l'idea, quindi vi invito a cercare su Youtube questi video e capirete facilmente di cosa sto parlando. 

Io ho scoperto gli ASMR dopo aver affrontato la  mastectomia, di notte mi prendevano gli attacchi di panico , così girando sui social  sono incappata su questi video, i quali hanno avuto il potere di calmare la mia mente, di zittirla e condurla ad un sonno ristoratore. E' bene dire che non possono nulla contro i dolori. Se si sta svegli perchè si ha male non sono efficaci, ma se si ha una mente agitata allora li consiglio spassionatamente. 


https://youtu.be/BnyQgr6DBh4?si=NDHgJJkuKU3y3FRr  questo link vi condurrà su youtube sul canale di uno dei miei video preferiti.

Vi auguro dolci sonni 



lunedì 16 ottobre 2023

Ottobre

 



Finalmente dopo sedici giorni , ottobre fa il suo mestiere ed è arrivato il fresco. Non posso dire freddo perchè non lo fa, anche se ieri sera per la prima volta ho dovuto indossare una felpa quando ho portato Uffa a fare la sua passeggiata serale. In aggiunta oggi qui da me è nuvoloso. Dovrebbe piovere un pochino perchè è molto asciutto. Sabato pomeriggio siamo andati a farci un giro a funghi io e Grande Orso, ma stavolta abbiamo trovato solo tre funghetti trallallà e il fungo che vedete in foto, per eccellenza il più famoso fungo velenoso : l'amanita muscaria conosciuta anche come Ovolo malefico. Non lo avevo mai visto di persona, ma solo in foto. Spettacolare senza dubbio. 
Sabato ho potuto nuovamente constatare  quanto sia a suo agio nei boschi mio marito. Lui si muove senza problemi, senza sfiorare i rami , mentre io finisco sempre nei rovi dove ci metto almeno un quarto d'ora per districarmici , se guardo dove metto i piedi per evitarli mi becco tutti i rami i faccia e anche li devo ingaggiare una lotta per uscirne. Spesso lo becco a guardarmi mentre io sto litigando con la flora del posto. Conclusione: lui esce dal bosco pacato e rilassato, io scarmigliata, sudata e piena di graffi. Ho il sospetto che si diverta a portarmi in questi posti con erba alta e rovi selvaggi .

Oggi sono un po' stanca, non ho dormito molto questa notte, l'attesa per l'operazione si sta facendo sentire. Di giorno mi tengo occupata e non ci penso , ma la notte è difficile. Passerà anche questa, come sono passate le altre. Ci vuole solo pazienza . 



Mi sembra che il racconto che ho pubblicato sia piaciuto, anche se l'idea di dividerlo in due parti lo ha penalizzato, infatti la seconda parte col finale ha avuto meno visualizzazioni , peccato. Proverò a pubblicarne un altro, non dividendolo questa volta e vedremo se vi piacerà. 
Approfitto per ringraziare tutti quelli che lo hanno letto e che, in un modo o in un altro , mi hanno fatto sapere le loro opinioni in merito. GRAZIE INFINITE.  

giovedì 12 ottobre 2023

DALLA BIBLIOTECA DI SEBASTIAN IL FIORE DELLE AVVERSITA' seconda parte

 



                                                -      IL FIORE DELLE AVVERSITA'     -

                                                 

                                                  SECONDA E ULTIMA PARTE


Nei giorni a venire Lami tenne d'occhio le finestre per cercare di scorgere ancora quella ragazza, s'era persino messa a lavarne i vetri, nonostante i dolori di cui il suo corpo soffriva dalle troppe botte ricevute. Suo marito era più intrattabile che mai e lei faceva molta attenzione a non commettere errori, a non dire una parola, a tener sempre gli occhi bassi e a non essergli di impiccio quando lui si aggirava per la casa.

Una cosa positiva, da quando era arrivata quella ragazza  c'era, nonostante tutta quella rabbia, suo marito era troppo preso dal cercar un modo per far andare via “quella donna” , da non vedere più lei. Le veniva quasi voglia di canticchiare, ma si guardò bene dal farlo, suo marito era una bomba ad orologeria, presto o tardi sarebbe scoppiato e sperava tanto lo facesse con qualche sua amichetta e non con lei. Persino suo suocero, borioso come il figlio, vigliacco più di un cane che godeva a vederla violentata e picchiata, entrava in casa con l'aria di chi questa volta l'aveva combinata grossa, suo figlio era a dir poco furioso con lui. Al comune c'era fermento, Lami riuscì a sentire una discussione fra padre e figlio una sera, la ragazza , “quella donna”, non era un affittuaria , era la padrona della casa, l'aveva comprata ed era tutto in regola, non ci si poteva attaccare a nessun cavillo burocratico per farla sloggiare da quella casa e nemmeno dal paese. Era la prima della sua razza , se fosse rimasta presto altri l'avrebbero seguita e cosa sarebbe diventata allora Melas? No, doveva andarsene e subito!

Invece la ragazza restò.

Passò un mese e lei era ancora lì. Lami ne era affascinata, nascosta dietro le tendine di casa la stava ad osservare per ore mentre la ragazza dipingeva il porticato di un bel color verde chiaro , con addosso una salopette bianca e una maglietta blu che le facevano risaltare il color cioccolato della pelle che, da dove era lei , sembrava liscia e profumata. Chissà che profumo aveva la sua pelle? Lami distolse lo sguardo, che pensiero strano il suo, perchè lo aveva fatto? Ma un attimo dopo il suo sguardo fu di nuovo attratto da lei, questa volta si soffermò sui capelli che le fluttuavano lunghi e mossi lungo la schiena fino al piccolo e sodo... Lami si allontanò dalla finestra rossa in viso, che diavolo di pensieri stava facendo? Forse tutte le botte che aveva preso le avevano rincretinito il cervello. Si, doveva essere così. Prese il ferro da stiro e con lui tentò di annaffiare i fiori, per altro finti, del centro tavola.


Quel mese fu uno spasso per Cassandra, così si chiamava la vicina di casa di Lami, “quella donna” come l'aveva battezzata quel barbaro di suo marito. Aveva fatto scintille quel piccolo topo bastardo, così l'aveva battezzato lei, quando aveva capito che una così era andata a vivere proprio vicino a lui. L'aveva fatto apposta sì, era lì proprio per lui in fondo, e si stava divertendo anche parecchio. Il topo aveva radunato tutto il consiglio comunale, li aveva tenuti in scacco per ore alla ricerca di un modo per cacciarla via, come fosse una strega. Era andato persino dalle forze dell'ordine, che immanicate con lui, erano passate a farle visita, pensando di trovare chissà cosa in casa sua. Lei aveva accolto i poliziotti con gentilezza , gli aveva fatto visitare tutta la casa, e li aveva rimandati al comando di polizia con le pive nel sacco e , cosa che divertì molto Cassandra, con l'onere di dire al topolino che non c'era nulla in quella casa che potesse dar delle scuse per mandarla via. Degli abitanti di quel posto non gliene fregava nulla, avevano la puzza sotto il naso, segno che la merda era attaccata alle loro di suole e non alle sue. Cassandra era lì per un motivo specifico, aveva studiato il caso con attenzione e in tutti i minimi particolari, sapeva che Lami la spiava dalle finestre, voleva che lo facesse, per questo dipingeva tutte le pareti esterne della casa, doveva farsi vedere il più possibile da lei. Ben presto avrebbe messo in atto il suo piano, lei non era una strega , era molto peggio.

Prima o poi sarebbe successo, Lami lo sapeva, ma rimase comunque sbalordita dalla foga con cui quella mattina, in cucina, suo marito abusò ripetutamente di lei, lacerandola non solo davanti questa volta. Le fece male, tanto male , non la smetteva più e lei iniziò a implorarlo di smetterla. La violenza dei suoi colpi le procuravano fitte atroci in tutto il corpo che sentiva sgretolarsi ogni minuto che passava sotto le grinfie di quel mostro. Dopo ore in cui diede sfogo a tutta la rabbia che aveva in corpo, l'uomo si ripulì,  fece e bevve con calma il  caffè e uscì di casa come ogni mattina, lasciando sul pavimento della cucina la moglie agonizzante,  in una pozza di sangue e lacrime.

Lami cercò tremante di alzarsi ma le fitte al ventre le procuravano dolori così forti che ebbe i conati di vomito. La testa le girava molto , faceva fatica a respirare. Era distante dal telefono ma questo poco  importava. Lei era sola, non c'era nessuno che le voleva bene, neanche un'anima che pensasse a lei o si preoccupasse per la sua sorte, vicino o lontano il telefono , non avrebbe fatto differenza.  Non aveva nessuno da chiamare e non poteva contattare l'ospedale, avrebbe dovuto dar troppe spiegazioni, non poteva permetterselo, lui l'avrebbe ammazzata se avesse detto a qualcuno cosa succedeva fra le mura domestiche. Doveva alzarsi, andare in bagno a lavarsi e medicarsi, in seguito avrebbe pensato a pulire la cucina, se non lo avesse fatto al ritorno lui avrebbe ricominciato. Scoppiò in lacrime. Non aveva scelta, era sola ,non aveva la forza di scappare da quell'uomo, per andare dove? Non aveva nemmeno un soldo, lui non voleva che lavorasse, non voleva che uscisse né che parlasse con qualcuno. Lami ricordava a stento il suono della sua voce, le implorazioni di quella mattina erano state le prime  parole dopo più di un anno.

Sdraiata per terra iniziava ad aver freddo, il sangue aveva formato una poltiglia appiccicosa sui capelli, provò a muoversi, il dolore che ne seguì le arrivò al cervello , sfociò in un urlo straziante fatto di disperazione, odio e sfinimento, alla fine stremata, svenne.


Nel conforto del buio dell'incoscienza si sentì sollevare da terra e fluttuare in aria sempre più in alto, dove una cascata di fresche gocce d'acqua portò via ogni traccia di sangue. Anche le lacrime vennero lavate. Sempre fluttuando si sentì avvolta da un manto caldo e morbido, se quella era la morte, era bellissimo. Si sentì posare con delicatezza su qualcosa di soffice. Nell'aria c'era profumo di fiori: rosa, lavanda, menta e camomilla. Li respirò a pieni polmoni e ne venne inebriata. Tocchi unti, leggeri sulla sua pelle, la fecero sussultare, le stavano facendo un massaggio, che bellezza. Allora forse era in paradiso! Mani esperte l'accarezzavano in ogni parte del corpo, leggere come baci, insinuandosi nelle parti più segrete del suo corpo, insistendo un po' nei punti di maggior piacere, senza far male , con gentilezza finché , con una potente liberazione di energia, Lami raggiunse l'orgasmo. Non le era mai successo, non lo aveva mai provato, come avrebbe potuto con quel mostro come marito? Quel paradiso le piaceva. 

Tutti i dolori se ne erano andati  scomparsi come per magia, le ferite rimarginate e i muscoli avevano ripreso la loro tonicità. L'unguento di fiori che chissà chi le aveva spalmato sul corpo aveva fatto un miracolo. Era bello essere in pace e pensò che non fosse tanto male morire. 

Ma per sua fortuna non  era morta, poco dopo aprì gli occhi, ci  mise un po' a mettere a fuoco la stanza che assomigliava tanto alla sua camera da letto. Sbattè ripetutamente le palpebre , seduta di fianco a lei c'era la sua vicina di casa. Cassandra la aiutò a mettersi seduta, erano entrambe nude. Le spiegò che era venuta in suo soccorso dopo averla sentita urlare, l'aveva trasportata di sopra, lavata e messa a letto, poi aveva onorato la sua femminilità dandole in dono l'appagamento sessuale. Lami l'ascoltava affascinata, chi era quella donna? Come aveva fatto a trasportarla di sopra in camera da letto? Non provava vergogna davanti a lei per la sua nudità, le sembrò tutto così semplice e naturale.  Era bellissima  ne era incantata, le accarezzò un seno e Cassandra sorrise. Si avvicinò per baciarla sulla bocca e Cassandra rispose al bacio. L'amore seguì il suo corso e le due donne si amarono a lungo e dolcemente. Infine, accoccolate nel letto parlarono, e Lami scoprì chi era veramente Cassandra. Una donna speciale con grandi poteri che viveva in un luogo molto lontano , venuta apposta per lei, per portarla via da lì , da quel posto e da quell'uomo.

E lei la seguì.

Quel giorno Cassandra spiegò molte cose a Lami , cose strane, cose magiche, cose che avrebbero potuto realizzarsi. La portò via da quella casa e da quel luogo che tanto l'aveva fatta soffrire e l'aiutò a costruirsi un futuro tutto suo.

Oggi Lami è la felice proprietaria di un bellissimo negozio di fiori , vive in un paesino di mare lontano anni luce da Melas, ha una gatta di nome Cassy e tanti amici con cui si diverte molto, ma soprattutto ama, e viene amata dalla sua nuova compagna Camilla.




Ciò che Lami non seppe mai è che Cassandra tornò in quella casa, da quell'uomo.

Non poteva lasciarlo impunito dopo tutto il male che aveva fatto. Cassandra lo teneva d'occhio da tempo, lo aveva visto uccidere i genitori di Lami, dando poi la colpa ad un aggravamento di un'influenza. Quell'uomo non era malato, era semplicemente crudele, amava esserlo e più lo era e più ne godeva. Si sentiva forte nello spezzare la vita di sua moglie perché in fondo per lui tutte le donne erano troie. Ma lei non era una donna comune, lei era un Cavaliere dell'Ombra, figlia della profonda e antica Africa la quale le aveva donato poteri misteriosi. Come già detto, Cassandra non era una strega, era molto, molto peggio.

Entrò una sera aiutata dalle ombre della casa , si parò davanti al piccolo topo bastardo mentre stava cenando, con suo padre, nella stessa cucina dove aveva quasi ammazzato sua moglie e sfoderò il suo sorriso più ammaliante.

I sciocchi abitanti di Melas ricordano ancora oggi le urla agghiaccianti dei due uomini, quella notte  venne chiamata la polizia che cercò di intervenire ma non riuscì ad entrare in casa. Le urla cessarono solo quando il sole fece capolino all'orizzonte illuminando le ombre che silenziose scivolarono via. Quando i poliziotti entrarono in casa non trovarono nessuno, né i due uomini, né Lami, c'erano solo due piccoli topolini terrorizzati che furono scacciati dalla casa. 

Finirono uccisi poche ore più tardi da una volpe.

Anche la vicina , “quella donna” scomparve lasciando una casa appena ridipinta.

Nessuno seppe mai, nessuno chiese mai, nessuno cercò mai.

E Lami non tornò mai più.



FINE . 


martedì 10 ottobre 2023

DALLA BIBLIOTECA DI SEBASTIAN: IL FIORE DELLE AVVERSITA' prima parte


 Benvenuti a tutti per il nostro primo incontro con I RACCONTI 

Queste brevi storie le ho scelte fra i numerosi libri scritti di Sebastian, ora Spirito Evoluto ma che in vita fu un amanuense di un piccolo monastero. 

Sebastian venne ritrovato appena nato alla porta di un monastero da frati amorevoli e semplici. Non fu mai frate, non prese mai i voti, anche se i poveri frati ce la misero tutta per convincerlo. Era in giovane età un bimbo con l'argento vivo addosso , sempre pronto ad esplorare anfratti e cunicoli del monastero che presto non ebbe più segreti per lui. La curiosità e sete di sapere erano così esplosive in lui che persino il padre superiore finì le risposte. Tutti i frati si erano affezionati a lui, era un bimbo volenteroso , pronto a imparare qualsiasi cosa. Gli  insegnarono tutto, partendo dai lavori più umili come zappare un orto a quelli più particolari come coltivare le erbe officinali. Gli spiegarono la religione , le preghiere e le omelie ma la sua sete di conoscenza lo spingeva a chiedere su qualsiasi argomento "E poi?"  fu così che i dolci frati gli insegnarono a leggere e lui iniziò a divorare ogni libro che trovava. Ma a quel tempo di libri ce ne erano pochi o se c'erano erano scritti in un'altra lingua. Fu allora che Sebastian , ormai grandicello, chiese ai frati di insegnargli a scrivere e in un secondo tempo di insegnargli altre lingue. I frati lo accontentarono ma ebbero a loro volta una richiesta. Sebastian viveva come loro, si vestiva come loro anche se non era un frate. Loro lo avevano aiutato tanto , era giunto il momento che lui ripagasse in qualche modo. Gli chiesero di diventare un amanuense e Sebastian accettò con gioia. Da allora i libri e la scrittura furono i suoi compiti che portò avanti fino alla fine dei suoi 99 anni. Il resto è un'altra storia . 

Oggi dalla biblioteca di Sebastian ho scelto di raccontarvi ...

                       -           IL FIORE DELLE AVVERSITA'       -

Lami poteva sembrare una donna come tutte le altre , ma non lo era.

Però come tutte le donne aveva un segreto.

Nella sua vita aveva visto di tutto , gran parte brutte cose, per le restanti era stato uno spettacolo indescrivibile.

Era stata figlia, moglie e infine donna libera. Incredibilmente la libertà era stata quella che l'aveva spaventata di più.

Quando era sposata, era l'irreprensibile moglie dell'apprezzatissimo dottore del paese, sempre ben pettinata e truccata, non usciva mai senza indossare gli occhiali da sole, cosa che le dava un'aria altezzosa. Si muoveva con grazia, i gesti lenti erano accuratamente studiati. Si vedeva poco in giro, non frequentava il club del cucito con le altre donne del paese, non usciva alla sera per andare ad ascoltare le conferenze in biblioteca , né tanto meno bazzicava i bar di prima mattina per fare colazione con le mamme che portavano i figli a scuola. Vita noiosa o vita ricercata? Le donne del paese avevano chiaro in meno cosa fosse. Lami, la sempliciotta, la figlia del lattaio del paese era riuscita, non si sa come, ad accalappiarsi lo scapolo d'oro di Melas, il piccolo e fiorente paese alle pendici della Montagna Granda, e ora se la tirava alla grande, non frequentava più nessuno , non dava più confidenza. Se ne stava là, rinchiusa nel suo bel palazzo dorato e usciva solo per i galà più importanti . Certo, quelle rarissime volte che si degnava di metter piede in paese, sempre guardinga e facendo molta attenzione che nessuno la toccasse per non sgualcirle i costosi vestiti che ora indossava, era di una gentilezza affascinante, anche se i suoi sorrisi erano tirati.

Va da sé che tutti gli abitanti di Melas la consideravano una volta faccia, e le donne anche  con una fortuna sfacciata. Suo marito , oltre che dottore, era un apprezzato cittadino, figlio dell'amato sindaco, e anche un bellissimo uomo. Lui sì che sapeva come farsi voler bene, sempre fra la gente , aveva una parola buona per tutti , amava la compagnia , non disdegnava una birra al bar finito il suo lavoro e si lasciava anche corteggiare dalle donne, rimanendo però sempre fedele a sua moglie.

Lami di tutto questo ne soffriva. Lei non era una snob, lei aveva un segreto. Un tremendo e oscuro segreto, di quelli che bisogna nascondere bene, che non si possono raccontare a nessuno, perchè potrebbero capitare cose tremende!

Se si fosse tolta gli occhiali da sole e il pesante trucco si sarebbero visti gli occhi gonfi e i lividi. I suoi sorrisi erano tirati perchè la sua mandibola era quasi sempre fratturata. Si muoveva lentamente per le costole rotte e faceva attenzione a non urtare nessuno perchè il suo corpo, ricoperto dagli ematomi, non le facesse scappare nessun gemito di dolore. Camminava piano se doveva farsi vedere in pubblico perchè le lacerazioni alle sue parti intime sanguinavano copiosamente e quindi aveva ridotto a zero le sue uscite pubbliche. Era invidiata da tutte le donne del paese, senza sapere che in realtà era lei che invidiava loro, per i loro mariti: dolci , affettuosi che non le picchiavano o violentavano ogni giorno. Questa era la realtà: suo marito l'apprezzatissimo non ché amato, e desiderato dalle altre donne, dottore era un mostro di violenza e sadismo. Bastava un niente per scatenare la belva che dimorava in lui, pronto a colpirla con pugni e calci, rovesciandola sul tavolo della cucina e violentandola davanti a suo suocero, per poi andar con lui a cenare al ristorante, lasciandola agonizzante di dolore con l'ordine di ripulire tutto, se no al suo ritorno ci sarebbe stata una seconda dose di botte. Lei viveva un incubo mentre tutti vedevano la favola.


Che orrore e quante lacrime aveva versato. Nessuno sapeva, come avrebbero potuto? Lui le aveva fatto tagliare i ponti con tutte le amicizie, i suoi genitori erano prematuramente morti dopo pochi mesi dal suo matrimonio, entrambi deceduti per le complicazioni di un'influenza. Essendo dottore curava lui stesso le sue ferite e lei non aveva mai visto un ospedale. Nessuno le avrebbe mai creduto , non dopo come era stata obbligata a trattarli. Lui era bravo a farsi amare dagli altri, ed era altrettanto bravo a minacciarla se avesse parlato. Lami aveva troppa paura. Troppa. L'unica cosa che era riuscita a fare era abortire. Due volte. Non che lui cercasse progenie, a meno che non ce l'avesse già dalle puttane che frequentava quando andava fuori paese, almeno tre volte al mese. Era stata lei a provocarsi l'aborto. Non avrebbe condannato una creatura innocente al suo stesso supplizio, anche se la paura che accadesse il contrario, ovvero che il figlio diventasse come il padre, era anch'essa da metter in conto.

Pareva non ci fossero via di fuga. La soluzione di togliersi la vita le aveva affascinato per qualche periodo la mente, ma Lami non aveva mai avuto il coraggio di concretizzarla.

Quest'incubo durò quasi due lunghissimi anni. Lami aveva 27 anni.


Una mattina il trambusto di un camion e le forti voci di alcuni operai la svegliarono molto presto. Con la paura che lui , disturbato nel sonno, attribuisse a lei la colpa per quei rumori, si alzò, sempre con cautela. La notte scorsa era stato più cattivo del solito e le violenze erano state pesanti. Andò in bagno e con mani tremanti si pulì il sangue raffermo fra le gambe. Poi si guardò allo specchio, era uno spettacolo squallido: l'occhio destro era diventato viola ed era così gonfio da non riuscire ad aprirlo, il naso era una crosta unica di sangue e muco, probabilmente rotto, labbra gonfie e incrostate di sangue erano un tocco di colore sulle guance pallide e scavate. In realtà la sua faccia sembrava quella di un clown con il trucco disfatto. Dopo essersi lavata via il sangue dalla faccia e medicata con cura, tentò di lavarsi alla meno peggio i denti, non riusciva ad aprire la bocca, aveva stretto così tanto i denti per non urlare che la mandibola le si era bloccata. Alzò le spalle, avrebbe preso una pastiglia di miorilassante e forse sarebbe riuscita a bere un po' di latte per pranzo, di più il dolore alla faccia non avrebbe concesso.

In silenzio scese le scale, fra due ore lui si sarebbe alzato e lei voleva avere la casa in ordine per non dargli motivi per altre violenze. Per prima cosa guardò fuori dalla finestra con discrezione, non poteva esser vista in quelle condizioni,  era curiosa di sapere cos'era quel trambusto che ancora c'era nella casa vicina. Un grande camion con la scritta TRASLOCHI era parcheggiato nel vialetto e un buon numero di operai stavano scaricando mobili per portarli all'interno. Lami guardò verso la casa, una villetta molto simile alla sua, vide nella veranda una giovane ragazza di colore con lunghi capelli corvini sciolti sulla schiena che dirigeva i lavori degli operai. La ragazza smise di parlare con gli uomini del trasloco e guardò nella sua direzione, come se si fosse accorta di lei. Lami si tirò subito indietro e si allontanò dalla finestra. A lui non sarebbe piaciuta quella ragazza. Per tanti motivi, per il colore della sua pelle, perchè era una straniera e per l'aria di indipendenza che aveva addosso. Ci sarebbero stati guai e lei ne voleva assolutamente star fuori, prese la scopa e iniziò a pulire come se quello che avesse visto non fosse mai successo.

Come previsto lui scese due ore dopo imprecando contro le persone che avevano dato il permesso a “ quella donna” di prender possesso di quella casa. Lami gli servì il caffè stando ben attenta a non emettere un suono, lui schiumava dalla rabbia col telefono in mano pronto a scagliarsi contro suo padre, sindaco del paese e dunque responsabile di aver accettato “quella donna” come nuovo abitante e , cosa più grave , averla piazzata vicino a lui. Urlò a suo padre in una telefonata durata pochi minuti tutta la sua indignazione e gli disse di tenersi pronto che lo avrebbe raggiunto in comune seduta stante. Non gli importava che fossero le sette del mattino, il comune fosse chiuso e persino suo padre fosse ancora nel letto, la cosa sarebbe stata sistemata prima che gli operai svuotassero il camion, “quella donna” non avrebbe vissuto lì punto. Bevve il caffè in un solo sorso, afferrò la valigetta con gli attrezzi del suo mestiere e uscì come un tornado da casa, lanciando occhiate di selvaggio furore verso la casa vicina.

Lami uscì tremante dal suo angoletto in cucina e sbirciò dalla finestra, la ragazza era ancora sulla veranda che rideva e scherzava con gli operai . Non sarebbe stato facile liberarsi di lei.

A Lami quella ragazza piacque immediatamente.


CONTINUA...

IL SOGNO

                                                                                                                                            ...