martedì 31 ottobre 2023

Chi ha paura del buio?

 Samhain & Halloween

Fa freddo, il buio arriva sempre prima e l'inverno incombe. E' Samhain!


La parola deriva dal gaelico «Sam Fuinn» cioè “fine dell’estate”. Gli antichi Celti dividevano l’anno in due grandi stagioni e Samhain segnava la fine dei raccolti e l’inizio della stagione invernale. Era considerato "l’ultimo raccolto", quello più importante perché doveva fornire gli ultimi alimenti per i mesi a venire.

L’inverno è anche sinonimo di morte, perciò l'associazione con la celebrazione funebre nacque ben presto. I Celti solennizzavano questo momento svuotando una rapa e inserendovi un tizzone ardente, poi la ponevano fuori casa per illuminare la strada ai propri cari defunti. Si credeva che durante la notte gli spiriti dei trapassati tornassero a trovare i parenti in vita per stare insieme ancora una volta.

Anticamente Samhain si festeggiava in base alla levata eliaca di Antares, ma oggi la data è stata fissata nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Quando la Chiesa Cattolica decise di sostituire con la propria festa quella pagana, la spostò dal 13 maggio al 1° novembre per sovrapporla.


Il termine Halloween deriva da “All Hallows' Eve” (notte di tutti i santi) che da noi è diventato "Vigilia di Ognissanti". Vale Tale frase è nata in epoca cristiana con lo scopo di sovrapporsi a quella che era già la notte degli spiriti (Samhain) come attestato dall'antropologo James Frazer. La Chiesa non riuscì mai a cancellarla del tutto perché troppo radicata. Questo spiega perché molte delle tradizioni antiche sono presenti ancora oggi, come l'intaglio dell'ortaggio, la commemorazione dei defunti, la questua dei bambini, la presenza dei dolci, ecc.


Samhain è perciò un momento di grande raccoglimento, da passare insieme ai nostri cari, siano essi vivi o defunti. Si imbandisce la tavola con un posto in più, si pone una candela accanto alle foto degli antenati e si fa trovare ai bambini qualche caramella portata dai nonni dall’aldilà. 


Detto ciò, vi lascio con questa riflessione e vi auguro di passare un sereno periodo di commemorazione.

#calendaripagano #samhain #halloween #sabba




Testo e foto prese da internet
La spiegazione migliore che ho trovato, chiamatelo come volete questo giorno ma non ne abbiate paura
Benedizioni💜


venerdì 27 ottobre 2023

PENSIERI

 Da qualche giorno qui, alla sera, scende la nebbia, rimane fino al mattino. E' molto strana perchè si vede che c'è il sole e se prendo la macchina e faccio cento metri entro in un altro mondo con cielo azzurro e sole splendidamente caldo. Mi piace questa cosa, mi piace la nebbia, anche se devo aspettare che si alzi per uscire con Uffa. La mia tata non sta bene. Purtroppo siamo agli sgoccioli. Anche lei come Pink ha il cancro, ahimè non solo uno, ne ha parecchi, e due sono proprio grossi : uno come una noce e l'altro come una pallina da golf . E non sono nemmeno i più pericolosi. E' inoperabile. Questi tumori sono sempre dei bastardi intoccabili, mettiamoci dentro anche l'età di Uffa e il calcolo è fatto. 

Uffa il 21 novembre compirà 12 anni e io spero tanto ci arrivi. 

Non ha dolori nè soffre, mangia , dorme , è vitale come sempre. Almeno finchè una delle bombe che ha in corpo non esplode. Di conseguenza agirò. La mia prerogativa  è  che non soffra e possa vivere i suoi ultimi tempi felice, amata e tranquilla. 

Per ora viviamo alla giornata, ogni sera prego per ritrovarla sveglia il giorno dopo, ogni mattina ringrazio per trovarla ancora viva. Non mi faccio illusioni, presto o  tardi qualcosa succederà. Egoisticamente mi auguro sempre che se ne vada serena nel sonno, lei non soffre e io non devo vederla soffrire e soprattutto non devo prendere quella decisione che per quanto sia giusta è anche maledettamente dolorosa. 

La situazione per ora è statica, il veterinario mi ha detto che potrebbe succedere da un  momento all'altro, oppure potrebbe andare avanti così anche per un anno. Io penso che finché lei sta bene può viverne altri dieci, ma non mi faccio illusioni, accadrà e io non sarò  mai pronta, farà male anche perchè non mi resterà nessun amichetto peloso dopo di lei e questo è terribilmente triste. 

E per ora non ho intenzione di avere altri amichetti , anche se conoscendomi è una decisione molto volubile.

Per ora mi godo il tempo assieme a lei, concedendole qualche vizio in più, che non sono altro che farla passeggiare nel prato senza guinzaglio avanti e indietro perchè lei lo adora fare, dargli un biscotto per i cani in più se lo richiede, aiutarla a scendere dal divano o dalla poltrona e di conseguenza farla salire, coccole a profusione e lasciarla tranquilla se ha bisogno di riposo e non sgridarla se al mattino mi trovo i suoi bisognini in casa. Inizia a far freddo al mattino e spesso preferisce dormire fino a tardi e uscire a mezzogiorno col sole o comunque con temperature più alte, comprendo che i tumori che ha in corpo possano indebolirla , ma so anche che lei ci marcia parecchio su questo , se la gode in tutta verità e le do ragione. Stamane però è un po' offesa, visto che c'è la nebbia usciremo sul tardi e io ne ho approfittato per pulirle un po' il pelo con una spugna umida e un po' di olio essenziale alla lavanda: non ha gradito molto. Se è lei a tuffarsi nel fosso va tutto bene, se le passo io un panno umido sul pelo, mi tiene il muso.  Mantiene sempre il suo dolce caratterino 😂 



Oggi è il 27 ottobre , ed è lo Samhain dei nostri amici pelosetti, i nostri amati animali in questa giornata ci vengono a trovare e io già lo vedo il mio Pink che dorme accucciato a sua figlia Uffa e le fa coraggio per poi farla spostare e riprendere, anche solo per poco tempo, la proprietà della sua poltrona. 





mercoledì 25 ottobre 2023

DALLA BIBLIOTECA DI SEBASTIAN

 

 


Buongiorno a tutti, come promesso ecco il secondo racconto. E' un racconto scritto in modo particolare, spero vi piaccia come vi è piaciuto il primo. 



UNA FESTA IN FAMIGLIA




N – Tra qualche giorno è Samhain, ti devi preparare , ci sono molte cose da fare!

A – Nonna?

N – Mancano candele

A – Nonna sei tu?

N – Certo che sono io , chi altri dovrebbe essere? Ricordati di comprare dei biscotti allo zenzero, e della birra..

A – Nonna cosa ci fai qui? Com'è possibile che tu sia qui?

N – Che domande assurde fai? Cosa vuol dire cosa ci faccio qui? Ti aiuto a organizzare Samhain, quest'anno verrà un sacco di gente! Perché ti sorprendi tanto nel vedermi?

A – Non saprei, forse perché sei morta la scorsa settimana?

N – E quindi?

A – Come e quindi? Nonna io ti vedo! Oddio..vedo il fantasma di mia nonna..

N – Non dire sciocchezze, io non sono un fantasma!

A – Però sei morta!

N – Si , vero, ma è solo un particolare, ora: devi dare una pulita a questa casa, non puoi certo ricevere gli ospiti con una casa così trasandata. Incomincerai dai pavimenti che dovrai...

A – Nonna?

N -Che c'è?

A – Nonna tu sei morta.

N – Si nipotina mia , ho lasciato il mio corpo una settimana fa, il mio tempo come essere incarnato era giunto alla fine. Succede a tutti, succederà anche a te. Questo non vuol dire che io non esista più, anzi , è proprio il contrario, ora sono esattamente me stessa.

A – Non capisco

N – Cosa non capisci bimba mia?

A – Perché io ti vedo? Perché mi stai parlando? Cosa mi succede?

N – Amelie , tesoro, non ti sta succedendo nulla. Mi vedi perché hai bisogno di vedermi e io sono qui per aiutarti. Lasciando il mio corpo ho lasciato anche il legame di sangue che ogni spirito incarnato, cioè ogni persona ancora in vita, ha con i suoi avi e discendenti, e i doni che avevo in vita li ho trasmessi a te.

A – Quali doni Nonna? Non capisco!

N – Non piangere. Sono qui per farti capire. Ti rendo le cose più semplici: in vita io avevo dei doni e ho portato avanti certe tradizioni, come festeggiare Samhain. Ti ricordi? Lo abbiamo sempre festeggiato assieme. La sera del 31 ottobre accendiamo delle candele e le mettiamo sui davanzali delle finestre, ti ricordi perché?

A – Si! Le mettiamo per segnalare la strada di casa ai nostri defunti, ma Nonna è solo un gioco no? Mica vengono davvero!

N – Cosa ti fa dire questo?

A – Io non li ho mai visti!

N – Ma io si. Perché avevo il dono della vista, ora che io ho lasciato la dimensione terrena , l'hai ereditato tu, e il fatto che tu mi veda ne è la prova.

A – Mi stai dicendo che i morti ritornano?

N – In realtà non se ne sono mai andati...già...dovrei mettermi anch'io ora... ahahahah! Ascolta Amelie, quando si muore non si va via, si cambia solo il modo di essere. E' un po' come cambiar vestito, o cambiare ruolo in un film. Chi rimane smette di vederci, ma noi vi vediamo ancora e stiamo sempre vicino a voi. Beh, non sempre, abbiamo anche noi i nostri affari di cui occuparci, ma se avete bisogno, accorriamo subito.

A – Quindi ora tu sei qui perché io ho bisogno di te?

N – Si amore della nonna, ora hai ereditato i miei doni e sono qui per aiutarti a capirli. Innanzi tutto devi rispettare le tradizioni e una delle più importanti è celebrare Samhain. Ho sempre condotto io la festa, ora dovrai prendere il mio posto. Te la senti?

A -Si Nonna, cosa devo fare?

N – Bene. Innanzi tutto devi capire cosa succede in questa notte magica: il velo che divide il mondo dei vivi da quello dei morti si assottiglia fino ad alzarsi definitivamente la notte del 31 ottobre dando la possibilità ai defunti di tornare a camminare fra noi per un giorno. Nei giorni precedenti potrai sentire gli spiriti che si avvicinano, molti vengono per un saluto, altri per rimanere con noi per qualche ora.

A – Chi sono quelli che rimangono Nonna?

N – Sono i nostri cari : i bisnonni, i genitori , zie e zii, insomma quelli che hanno fatto parte della tua famiglia e dei tuoi affetti, naturalmente fra di loro ci sono anche gli spiriti dei nostri amati animali.

A – Potrò rivedere Birra?

N – Si tesoro, potrai rivedere la tua cucciola

A – E il nonno?

N – Certo che si! E tanti altri che fanno parte della famiglia, vedrai ti divertirai!

Ora però ci sono delle cose da fare, non puoi mica presentarti così.

A – Va bene Nonna, dimmi cosa devo fare.

N – Per prima cosa devi pulire i pavimenti. Metti un po' di sale grosso nell'acqua calda del secchio al posto del detersivo. Pulisci anche i davanzali delle finestre sui cui vuoi mettere le candele, stai scrivendo tutto vero?

A – Si si, sto scrivendo tutto sul quaderno che mi hai regalato tu il natale scorso.

N – Brava! Ricordati di controllare quante candele hai in casa. Non serve comprare ceri particolari, bastano dei lumini chiaro?

A – Lumini...si Nonna, chiarissimo e poi? Bisogna fare i biscotti, ma io non sono capace...

N – Non preoccuparti, puoi sempre comprarli se non ti va di imparare a farli.

A – Questa volta li comprerò perché sono ancora triste per te e non ho voglia di vedere nessuno, ma per il prossimo anno imparerò a farli, promesso!

N – Ti adoro bimba mia. Nella lista metti anche delle bevande, può andar bene sia il vino che la birra, ma se sei astemia puoi sempre fare una tisana o una cioccolata calda.

A – Nonna , a cosa serve tutto questo?

N – Le candele servono per segnalare la via di casa ai nostri cari, biscotti e bevande ne darai alcuni in offerta ,semplicemente mettendoli vicini ai ceri, come benvenuto a chi arriverà, il resto li mangerai tu. Sarà come fare un bacchetto in famiglia. La notte seguente, quella del Primo Novembre darai i resti della tua offerta a piante e animali, mettendo fuori dalla porta i biscotti e versando i liquidi in un vaso. Se poi vuoi fare le cose in grande, o se ne hai la possibilità, porta tutto in un bosco, premurandoti di non lasciare involucri o spazzatura. Fin qui è tutto chiaro?

A – Tutto chiarissimo. Biscotti, bevande, candele e pulire casa. E poi?

N – Poi puoi abbellire casa con dei fiori o delle castagne. Foglie cadute dagli alberi e zucche. Qui ti puoi sbizzarrire con la tua creatività. Ricorda: non devi fare cose eccezionali o pompose, ma solo ciò che il cuore ti suggerisce.

A – Mi ricordo che tu mettevi sempre dei ricami fatti a punto croce qua e là per la casa e ritraevano soggetti autunnali.

N – Certo è vero. Dovrebbero essere nel baule che tenevo in fondo al letto, usali pure sei vuoi, potresti nel corso degli anni confezionarne alcuni anche tu.

A – Sarebbe bello! Questa idea mi piace , me la segno! Altro?

N – Puoi organizzare una cena..

A - …

N – Cosa c'è che non va? Perché quella faccia triste ora?

A – Senza di te Nonna sono sola...

N – Che sciocchezze vai dicendo? Hai tua madre

A – Mamma si certo, come no? Mamma non capisce

N – Non capisce cosa?

A – Me! Non capisce me! Non mi ascolta

N – Sputa il rospo

A – Non c'è mai e se c'è ha sempre altro da fare , non si ferma mai a guardarmi, ad ascoltarmi , a passare del tempo con me come le mamme delle mie amiche fanno con loro. Mi odia, se le dicessi che ho parlato con te a distanza di una settimana dalla tua morte mi prenderebbe per pazza o penserebbe che la prenda in giro

N – Frena ragazza, come dite voi giovani: stai sparando un sacco di cazzate.

A – Ma..

N – Zitta e ascoltami; Hai 14 anni, un 'età piena di incongruenze e confusione, è normale che tu ti senta odiata da lei ma non è così. Lo so perché è mia figlia e so come è fatta. E' rimasta vedova molto presto, il tuo papà è morto quando tu avevi 9 anni e lei è rimasta sola con una figlia piccola. Ha affrontato un dolore enorme , che ha fronteggiato con coraggio. La sua unica preoccupazione è stata quella di garantire a te una buona vita, dimenticandosi però di essere la tua mamma. Ti manca vero?

A – Tantissimo..

N – Forse anche a lei manchi tu, ma al contrario di te a lei non è concesso lamentarsene

A – Cosa vuoi dire?

N- Amelie, tu cosa fai nella tua vita?

A – Eh ? Che centra questo?

N – Rispondi alla domanda..

A – Uff.. vado a scuola, esco con le amiche, studio , queste robe qua...

N – Ora dimmi cosa fa tua mamma..
A – Non lo so...

N – Pensaci

A – Ok...allora lei lavora..

N – E poi?

A – E poi basta, tutto qua, lei pensa solo a lavorare

N – Chi pulisce la casa?

A – Beh, lei..

N – Chi cucina i pasti? Chi fa le lavatrici, chi stira?

A – Ma che c'entra!!

N – Chi lo fa Amelie?

A – Aaahhh...lei! Lo fa lei! E quindi? Mi vuoi dire che lei ha tutti questi doveri?

N – Da una parte si , ma per farti capire meglio ti faccio una domanda: perché tu non l'aiuti?

A – C..cosa?

N – Lei lavora otto ore al giorno per portare i soldi a casa e dare a te la possibilità di studiare e uscire con lei amiche, nonché per pagare le bollette e l'affitto. Quindi queste otto ore sono intoccabili. Quando rientra a casa, anziché star con te, deve preoccuparsi di preparare la cena, attaccare la lavatrice e stirare i vestiti che indosserete nei giorni a venire. Non contiamo il fatto che magari per lei sia stata una brutta giornata, abbia mal di testa o il ciclo, oppure semplicemente sia stanca ok? Questo non contiamolo. Contiamo però il fatto che lei spende i suoi week end a pulire casa, mentre tu dormi della grossa, cosa che magari vorrebbe fare anche lei ma che non può perché c'è da andare a fare la spesa, pagare le bollette e cose simili. Non parliamo del fatto che non ha amici, mentre tu e le tue amiche chattate in continuazione fino all'una di notte, il suo cellulare rimane muto perché non ha più tempo per le amiche. Ora Amelie, chi ,fra voi due , è sola?

A – Non avevo mai pensato a queste cose..

N – E' normale, tu hai 14 anni e la tua vita dovrebbe essere spensierata, ma ciò non ti esime da certe responsabilità. E' vero, tua mamma ha troppe cose da fare per poterti ascoltare, ma invece di arrabbiarti e affermare subito che ti odia, non riesci a trovare un modo per andarle incontro?

A – Nonna, aiutami! Cosa posso fare per aiutare la mia mamma?

N – Per aiutare entrambe tesoro... ti ho insegnato a cucinare. Invece di passare interi pomeriggi davanti alla TV o sui social, preparale la cena. Quando arriverà dal lavoro avrà così tempo per farsi un bagno rilassante e questo sarà una piacevole sorpresa per lei. Aiutala nella gestione della casa, alzati prima al sabato e aiutala a fare le pulizie, va con lei a far la spesa e proponile di fermarvi a prendere una cioccolata calda. Donale tempo. Tempo per stare assieme a te..

A – Oh Nonna mi sento tanto in colpa ora..

N – Ma no sciocchina, hai tantissimo tempo per rimediare. Devi renderti conto che non soffri solo tu per la mia morte, lei ha perso la sua mamma, questo vi unirà. Le cose che ho insegnato a te, le insegnai a tempo debito anche a lei. Sapeva cosa facevo e che doni avevo quindi puoi parlarne con lei, ti capirà.

A – Davvero?

N – Ma certo! In più...

A – In più? In più cosa?

N – Tesoro mio , tu vedi gli spiriti, non pensi che potrai rivedere il tuo papà? Vi potrete parlare, potrai fare da tramite fra lui e la tua mamma, ci pensi?

A - … non , non ci avevo pensato...io...io...

N – Questo è un dono prezioso tesoro che va custodito e usato per la felicità degli altri. Avrai molte occasioni per parlare con i tuoi cari, e non solo. Tanti spiriti verranno da te per chiederti di portare messaggi d'amore e di conforto ai loro cari, potrai donare gioia immensa a quelle famiglie Amelie, ne sarai capace?

A – Io...io sono felicissima di poter vedere ancora una volta il mio papà, potergli parlare e poter dire alla mamma le cose che lui mi dirà per lei....magari riuscirò a vedere anche il papà di Cloe, è morto da poco e lei è molto triste. Sarebbe bello darle un messaggio da parte sua, vorrei che fosse felice come lo sono io adesso. Vorrei che lo fosse anche la mamma! Credo che sarebbe felice di parlare anche con te nonna.

N – Brava Amelie, vedo che hai compreso appieno il dono che hai ricevuto

A – Si nonna, ora lo capisco e mi metto subito all'opera. Stasera preparerò la cena per la mamma e poi le parlerò. Le dirò di te e del mio dono e anche di quello che mi hai insegnato oggi. Le starò vicino così lei starà vicina a me. Grazie Nonna, ti voglio bene!

N – Te ne voglio anche io Amelie.


Buon Samhain a tutti.


venerdì 20 ottobre 2023

RUMORI PIAVEVOLI



Partiamo da una domanda shock: avete mai avuto un orgasmo cerebrale? 

FERMI! 

Non sto parlando di pornografia o sesso. 

Vi è mai capitato di provare dei brividi in testa, magari dopo che qualcuno vi ha accarezzato i capelli? E' una sensazione piacevole. Oppure quando vi sfiorano la schiena o l'avambraccio e una scarica di brividi vi pervade il corpo, l'avete mai provato? Bene! Quello signore e signori si chiama orgasmo cerebrale. 

E' una sensazione stupenda che rilassa sia i muscoli del corpo sia la mente e se perseguita, induce sonnolenza. 

Tutto ciò si chiama ASMR :  

" Coniato nel 2010, il termine ASMR (acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response, risposta autonoma del meridiano sensoriale) si riferisce a una sensazione di rilassamento, spesso sedativa, che parte dal cuoio capelluto e si diffonde al resto del corpo."

Ora, se voi andate su Youtube e digitate ASMR scoprirete un mondo di persone che pubblicano dei video dove producono dei suoni  molto particolari che creano nel nostro corpo questi meravigliosi brividi di piacere. 

Se soffrite di insonnia come me, questi video sono manna dal cielo. 

Questi Youtubers, avvalendosi di microfoni sensibilissimi e quantità enormi di svariati oggetti, ricavano rumori che rilassano la mente. Usano anche un tono di voce molto basso e calmo , in più anche l'aspetto visivo è studiato per calmare la mente e indurla al sonno. 

Ci sono moltissime persone che creano questi video, la mia preferita è un'orientale che pettina delle parrucche, oppure mischia delle erbe aromatiche o insegna la scrittura giapponese. La cosa interessante è che non serve capire nè imparare; basta semplicemente ascoltare ( sono consigliati gli auricolari) e guardare il video ( finchè gli occhi non vi si chiudono) 

In più a me piace variare tema, quindi una sera guardo la ragazza orientale, un'altra sera guardo il video di un'italiana e via così, perchè c'è una vasta scelta di video fra cui scegliere

Mi rendo conto che parlarne così non rende l'idea, quindi vi invito a cercare su Youtube questi video e capirete facilmente di cosa sto parlando. 

Io ho scoperto gli ASMR dopo aver affrontato la  mastectomia, di notte mi prendevano gli attacchi di panico , così girando sui social  sono incappata su questi video, i quali hanno avuto il potere di calmare la mia mente, di zittirla e condurla ad un sonno ristoratore. E' bene dire che non possono nulla contro i dolori. Se si sta svegli perchè si ha male non sono efficaci, ma se si ha una mente agitata allora li consiglio spassionatamente. 


https://youtu.be/BnyQgr6DBh4?si=NDHgJJkuKU3y3FRr  questo link vi condurrà su youtube sul canale di uno dei miei video preferiti.

Vi auguro dolci sonni 



lunedì 16 ottobre 2023

Ottobre

 



Finalmente dopo sedici giorni , ottobre fa il suo mestiere ed è arrivato il fresco. Non posso dire freddo perchè non lo fa, anche se ieri sera per la prima volta ho dovuto indossare una felpa quando ho portato Uffa a fare la sua passeggiata serale. In aggiunta oggi qui da me è nuvoloso. Dovrebbe piovere un pochino perchè è molto asciutto. Sabato pomeriggio siamo andati a farci un giro a funghi io e Grande Orso, ma stavolta abbiamo trovato solo tre funghetti trallallà e il fungo che vedete in foto, per eccellenza il più famoso fungo velenoso : l'amanita muscaria conosciuta anche come Ovolo malefico. Non lo avevo mai visto di persona, ma solo in foto. Spettacolare senza dubbio. 
Sabato ho potuto nuovamente constatare  quanto sia a suo agio nei boschi mio marito. Lui si muove senza problemi, senza sfiorare i rami , mentre io finisco sempre nei rovi dove ci metto almeno un quarto d'ora per districarmici , se guardo dove metto i piedi per evitarli mi becco tutti i rami i faccia e anche li devo ingaggiare una lotta per uscirne. Spesso lo becco a guardarmi mentre io sto litigando con la flora del posto. Conclusione: lui esce dal bosco pacato e rilassato, io scarmigliata, sudata e piena di graffi. Ho il sospetto che si diverta a portarmi in questi posti con erba alta e rovi selvaggi .

Oggi sono un po' stanca, non ho dormito molto questa notte, l'attesa per l'operazione si sta facendo sentire. Di giorno mi tengo occupata e non ci penso , ma la notte è difficile. Passerà anche questa, come sono passate le altre. Ci vuole solo pazienza . 



Mi sembra che il racconto che ho pubblicato sia piaciuto, anche se l'idea di dividerlo in due parti lo ha penalizzato, infatti la seconda parte col finale ha avuto meno visualizzazioni , peccato. Proverò a pubblicarne un altro, non dividendolo questa volta e vedremo se vi piacerà. 
Approfitto per ringraziare tutti quelli che lo hanno letto e che, in un modo o in un altro , mi hanno fatto sapere le loro opinioni in merito. GRAZIE INFINITE.  

giovedì 12 ottobre 2023

DALLA BIBLIOTECA DI SEBASTIAN IL FIORE DELLE AVVERSITA' seconda parte

 



                                                -      IL FIORE DELLE AVVERSITA'     -

                                                 

                                                  SECONDA E ULTIMA PARTE


Nei giorni a venire Lami tenne d'occhio le finestre per cercare di scorgere ancora quella ragazza, s'era persino messa a lavarne i vetri, nonostante i dolori di cui il suo corpo soffriva dalle troppe botte ricevute. Suo marito era più intrattabile che mai e lei faceva molta attenzione a non commettere errori, a non dire una parola, a tener sempre gli occhi bassi e a non essergli di impiccio quando lui si aggirava per la casa.

Una cosa positiva, da quando era arrivata quella ragazza  c'era, nonostante tutta quella rabbia, suo marito era troppo preso dal cercar un modo per far andare via “quella donna” , da non vedere più lei. Le veniva quasi voglia di canticchiare, ma si guardò bene dal farlo, suo marito era una bomba ad orologeria, presto o tardi sarebbe scoppiato e sperava tanto lo facesse con qualche sua amichetta e non con lei. Persino suo suocero, borioso come il figlio, vigliacco più di un cane che godeva a vederla violentata e picchiata, entrava in casa con l'aria di chi questa volta l'aveva combinata grossa, suo figlio era a dir poco furioso con lui. Al comune c'era fermento, Lami riuscì a sentire una discussione fra padre e figlio una sera, la ragazza , “quella donna”, non era un affittuaria , era la padrona della casa, l'aveva comprata ed era tutto in regola, non ci si poteva attaccare a nessun cavillo burocratico per farla sloggiare da quella casa e nemmeno dal paese. Era la prima della sua razza , se fosse rimasta presto altri l'avrebbero seguita e cosa sarebbe diventata allora Melas? No, doveva andarsene e subito!

Invece la ragazza restò.

Passò un mese e lei era ancora lì. Lami ne era affascinata, nascosta dietro le tendine di casa la stava ad osservare per ore mentre la ragazza dipingeva il porticato di un bel color verde chiaro , con addosso una salopette bianca e una maglietta blu che le facevano risaltare il color cioccolato della pelle che, da dove era lei , sembrava liscia e profumata. Chissà che profumo aveva la sua pelle? Lami distolse lo sguardo, che pensiero strano il suo, perchè lo aveva fatto? Ma un attimo dopo il suo sguardo fu di nuovo attratto da lei, questa volta si soffermò sui capelli che le fluttuavano lunghi e mossi lungo la schiena fino al piccolo e sodo... Lami si allontanò dalla finestra rossa in viso, che diavolo di pensieri stava facendo? Forse tutte le botte che aveva preso le avevano rincretinito il cervello. Si, doveva essere così. Prese il ferro da stiro e con lui tentò di annaffiare i fiori, per altro finti, del centro tavola.


Quel mese fu uno spasso per Cassandra, così si chiamava la vicina di casa di Lami, “quella donna” come l'aveva battezzata quel barbaro di suo marito. Aveva fatto scintille quel piccolo topo bastardo, così l'aveva battezzato lei, quando aveva capito che una così era andata a vivere proprio vicino a lui. L'aveva fatto apposta sì, era lì proprio per lui in fondo, e si stava divertendo anche parecchio. Il topo aveva radunato tutto il consiglio comunale, li aveva tenuti in scacco per ore alla ricerca di un modo per cacciarla via, come fosse una strega. Era andato persino dalle forze dell'ordine, che immanicate con lui, erano passate a farle visita, pensando di trovare chissà cosa in casa sua. Lei aveva accolto i poliziotti con gentilezza , gli aveva fatto visitare tutta la casa, e li aveva rimandati al comando di polizia con le pive nel sacco e , cosa che divertì molto Cassandra, con l'onere di dire al topolino che non c'era nulla in quella casa che potesse dar delle scuse per mandarla via. Degli abitanti di quel posto non gliene fregava nulla, avevano la puzza sotto il naso, segno che la merda era attaccata alle loro di suole e non alle sue. Cassandra era lì per un motivo specifico, aveva studiato il caso con attenzione e in tutti i minimi particolari, sapeva che Lami la spiava dalle finestre, voleva che lo facesse, per questo dipingeva tutte le pareti esterne della casa, doveva farsi vedere il più possibile da lei. Ben presto avrebbe messo in atto il suo piano, lei non era una strega , era molto peggio.

Prima o poi sarebbe successo, Lami lo sapeva, ma rimase comunque sbalordita dalla foga con cui quella mattina, in cucina, suo marito abusò ripetutamente di lei, lacerandola non solo davanti questa volta. Le fece male, tanto male , non la smetteva più e lei iniziò a implorarlo di smetterla. La violenza dei suoi colpi le procuravano fitte atroci in tutto il corpo che sentiva sgretolarsi ogni minuto che passava sotto le grinfie di quel mostro. Dopo ore in cui diede sfogo a tutta la rabbia che aveva in corpo, l'uomo si ripulì,  fece e bevve con calma il  caffè e uscì di casa come ogni mattina, lasciando sul pavimento della cucina la moglie agonizzante,  in una pozza di sangue e lacrime.

Lami cercò tremante di alzarsi ma le fitte al ventre le procuravano dolori così forti che ebbe i conati di vomito. La testa le girava molto , faceva fatica a respirare. Era distante dal telefono ma questo poco  importava. Lei era sola, non c'era nessuno che le voleva bene, neanche un'anima che pensasse a lei o si preoccupasse per la sua sorte, vicino o lontano il telefono , non avrebbe fatto differenza.  Non aveva nessuno da chiamare e non poteva contattare l'ospedale, avrebbe dovuto dar troppe spiegazioni, non poteva permetterselo, lui l'avrebbe ammazzata se avesse detto a qualcuno cosa succedeva fra le mura domestiche. Doveva alzarsi, andare in bagno a lavarsi e medicarsi, in seguito avrebbe pensato a pulire la cucina, se non lo avesse fatto al ritorno lui avrebbe ricominciato. Scoppiò in lacrime. Non aveva scelta, era sola ,non aveva la forza di scappare da quell'uomo, per andare dove? Non aveva nemmeno un soldo, lui non voleva che lavorasse, non voleva che uscisse né che parlasse con qualcuno. Lami ricordava a stento il suono della sua voce, le implorazioni di quella mattina erano state le prime  parole dopo più di un anno.

Sdraiata per terra iniziava ad aver freddo, il sangue aveva formato una poltiglia appiccicosa sui capelli, provò a muoversi, il dolore che ne seguì le arrivò al cervello , sfociò in un urlo straziante fatto di disperazione, odio e sfinimento, alla fine stremata, svenne.


Nel conforto del buio dell'incoscienza si sentì sollevare da terra e fluttuare in aria sempre più in alto, dove una cascata di fresche gocce d'acqua portò via ogni traccia di sangue. Anche le lacrime vennero lavate. Sempre fluttuando si sentì avvolta da un manto caldo e morbido, se quella era la morte, era bellissimo. Si sentì posare con delicatezza su qualcosa di soffice. Nell'aria c'era profumo di fiori: rosa, lavanda, menta e camomilla. Li respirò a pieni polmoni e ne venne inebriata. Tocchi unti, leggeri sulla sua pelle, la fecero sussultare, le stavano facendo un massaggio, che bellezza. Allora forse era in paradiso! Mani esperte l'accarezzavano in ogni parte del corpo, leggere come baci, insinuandosi nelle parti più segrete del suo corpo, insistendo un po' nei punti di maggior piacere, senza far male , con gentilezza finché , con una potente liberazione di energia, Lami raggiunse l'orgasmo. Non le era mai successo, non lo aveva mai provato, come avrebbe potuto con quel mostro come marito? Quel paradiso le piaceva. 

Tutti i dolori se ne erano andati  scomparsi come per magia, le ferite rimarginate e i muscoli avevano ripreso la loro tonicità. L'unguento di fiori che chissà chi le aveva spalmato sul corpo aveva fatto un miracolo. Era bello essere in pace e pensò che non fosse tanto male morire. 

Ma per sua fortuna non  era morta, poco dopo aprì gli occhi, ci  mise un po' a mettere a fuoco la stanza che assomigliava tanto alla sua camera da letto. Sbattè ripetutamente le palpebre , seduta di fianco a lei c'era la sua vicina di casa. Cassandra la aiutò a mettersi seduta, erano entrambe nude. Le spiegò che era venuta in suo soccorso dopo averla sentita urlare, l'aveva trasportata di sopra, lavata e messa a letto, poi aveva onorato la sua femminilità dandole in dono l'appagamento sessuale. Lami l'ascoltava affascinata, chi era quella donna? Come aveva fatto a trasportarla di sopra in camera da letto? Non provava vergogna davanti a lei per la sua nudità, le sembrò tutto così semplice e naturale.  Era bellissima  ne era incantata, le accarezzò un seno e Cassandra sorrise. Si avvicinò per baciarla sulla bocca e Cassandra rispose al bacio. L'amore seguì il suo corso e le due donne si amarono a lungo e dolcemente. Infine, accoccolate nel letto parlarono, e Lami scoprì chi era veramente Cassandra. Una donna speciale con grandi poteri che viveva in un luogo molto lontano , venuta apposta per lei, per portarla via da lì , da quel posto e da quell'uomo.

E lei la seguì.

Quel giorno Cassandra spiegò molte cose a Lami , cose strane, cose magiche, cose che avrebbero potuto realizzarsi. La portò via da quella casa e da quel luogo che tanto l'aveva fatta soffrire e l'aiutò a costruirsi un futuro tutto suo.

Oggi Lami è la felice proprietaria di un bellissimo negozio di fiori , vive in un paesino di mare lontano anni luce da Melas, ha una gatta di nome Cassy e tanti amici con cui si diverte molto, ma soprattutto ama, e viene amata dalla sua nuova compagna Camilla.




Ciò che Lami non seppe mai è che Cassandra tornò in quella casa, da quell'uomo.

Non poteva lasciarlo impunito dopo tutto il male che aveva fatto. Cassandra lo teneva d'occhio da tempo, lo aveva visto uccidere i genitori di Lami, dando poi la colpa ad un aggravamento di un'influenza. Quell'uomo non era malato, era semplicemente crudele, amava esserlo e più lo era e più ne godeva. Si sentiva forte nello spezzare la vita di sua moglie perché in fondo per lui tutte le donne erano troie. Ma lei non era una donna comune, lei era un Cavaliere dell'Ombra, figlia della profonda e antica Africa la quale le aveva donato poteri misteriosi. Come già detto, Cassandra non era una strega, era molto, molto peggio.

Entrò una sera aiutata dalle ombre della casa , si parò davanti al piccolo topo bastardo mentre stava cenando, con suo padre, nella stessa cucina dove aveva quasi ammazzato sua moglie e sfoderò il suo sorriso più ammaliante.

I sciocchi abitanti di Melas ricordano ancora oggi le urla agghiaccianti dei due uomini, quella notte  venne chiamata la polizia che cercò di intervenire ma non riuscì ad entrare in casa. Le urla cessarono solo quando il sole fece capolino all'orizzonte illuminando le ombre che silenziose scivolarono via. Quando i poliziotti entrarono in casa non trovarono nessuno, né i due uomini, né Lami, c'erano solo due piccoli topolini terrorizzati che furono scacciati dalla casa. 

Finirono uccisi poche ore più tardi da una volpe.

Anche la vicina , “quella donna” scomparve lasciando una casa appena ridipinta.

Nessuno seppe mai, nessuno chiese mai, nessuno cercò mai.

E Lami non tornò mai più.



FINE . 


martedì 10 ottobre 2023

DALLA BIBLIOTECA DI SEBASTIAN: IL FIORE DELLE AVVERSITA' prima parte


 Benvenuti a tutti per il nostro primo incontro con I RACCONTI 

Queste brevi storie le ho scelte fra i numerosi libri scritti di Sebastian, ora Spirito Evoluto ma che in vita fu un amanuense di un piccolo monastero. 

Sebastian venne ritrovato appena nato alla porta di un monastero da frati amorevoli e semplici. Non fu mai frate, non prese mai i voti, anche se i poveri frati ce la misero tutta per convincerlo. Era in giovane età un bimbo con l'argento vivo addosso , sempre pronto ad esplorare anfratti e cunicoli del monastero che presto non ebbe più segreti per lui. La curiosità e sete di sapere erano così esplosive in lui che persino il padre superiore finì le risposte. Tutti i frati si erano affezionati a lui, era un bimbo volenteroso , pronto a imparare qualsiasi cosa. Gli  insegnarono tutto, partendo dai lavori più umili come zappare un orto a quelli più particolari come coltivare le erbe officinali. Gli spiegarono la religione , le preghiere e le omelie ma la sua sete di conoscenza lo spingeva a chiedere su qualsiasi argomento "E poi?"  fu così che i dolci frati gli insegnarono a leggere e lui iniziò a divorare ogni libro che trovava. Ma a quel tempo di libri ce ne erano pochi o se c'erano erano scritti in un'altra lingua. Fu allora che Sebastian , ormai grandicello, chiese ai frati di insegnargli a scrivere e in un secondo tempo di insegnargli altre lingue. I frati lo accontentarono ma ebbero a loro volta una richiesta. Sebastian viveva come loro, si vestiva come loro anche se non era un frate. Loro lo avevano aiutato tanto , era giunto il momento che lui ripagasse in qualche modo. Gli chiesero di diventare un amanuense e Sebastian accettò con gioia. Da allora i libri e la scrittura furono i suoi compiti che portò avanti fino alla fine dei suoi 99 anni. Il resto è un'altra storia . 

Oggi dalla biblioteca di Sebastian ho scelto di raccontarvi ...

                       -           IL FIORE DELLE AVVERSITA'       -

Lami poteva sembrare una donna come tutte le altre , ma non lo era.

Però come tutte le donne aveva un segreto.

Nella sua vita aveva visto di tutto , gran parte brutte cose, per le restanti era stato uno spettacolo indescrivibile.

Era stata figlia, moglie e infine donna libera. Incredibilmente la libertà era stata quella che l'aveva spaventata di più.

Quando era sposata, era l'irreprensibile moglie dell'apprezzatissimo dottore del paese, sempre ben pettinata e truccata, non usciva mai senza indossare gli occhiali da sole, cosa che le dava un'aria altezzosa. Si muoveva con grazia, i gesti lenti erano accuratamente studiati. Si vedeva poco in giro, non frequentava il club del cucito con le altre donne del paese, non usciva alla sera per andare ad ascoltare le conferenze in biblioteca , né tanto meno bazzicava i bar di prima mattina per fare colazione con le mamme che portavano i figli a scuola. Vita noiosa o vita ricercata? Le donne del paese avevano chiaro in meno cosa fosse. Lami, la sempliciotta, la figlia del lattaio del paese era riuscita, non si sa come, ad accalappiarsi lo scapolo d'oro di Melas, il piccolo e fiorente paese alle pendici della Montagna Granda, e ora se la tirava alla grande, non frequentava più nessuno , non dava più confidenza. Se ne stava là, rinchiusa nel suo bel palazzo dorato e usciva solo per i galà più importanti . Certo, quelle rarissime volte che si degnava di metter piede in paese, sempre guardinga e facendo molta attenzione che nessuno la toccasse per non sgualcirle i costosi vestiti che ora indossava, era di una gentilezza affascinante, anche se i suoi sorrisi erano tirati.

Va da sé che tutti gli abitanti di Melas la consideravano una volta faccia, e le donne anche  con una fortuna sfacciata. Suo marito , oltre che dottore, era un apprezzato cittadino, figlio dell'amato sindaco, e anche un bellissimo uomo. Lui sì che sapeva come farsi voler bene, sempre fra la gente , aveva una parola buona per tutti , amava la compagnia , non disdegnava una birra al bar finito il suo lavoro e si lasciava anche corteggiare dalle donne, rimanendo però sempre fedele a sua moglie.

Lami di tutto questo ne soffriva. Lei non era una snob, lei aveva un segreto. Un tremendo e oscuro segreto, di quelli che bisogna nascondere bene, che non si possono raccontare a nessuno, perchè potrebbero capitare cose tremende!

Se si fosse tolta gli occhiali da sole e il pesante trucco si sarebbero visti gli occhi gonfi e i lividi. I suoi sorrisi erano tirati perchè la sua mandibola era quasi sempre fratturata. Si muoveva lentamente per le costole rotte e faceva attenzione a non urtare nessuno perchè il suo corpo, ricoperto dagli ematomi, non le facesse scappare nessun gemito di dolore. Camminava piano se doveva farsi vedere in pubblico perchè le lacerazioni alle sue parti intime sanguinavano copiosamente e quindi aveva ridotto a zero le sue uscite pubbliche. Era invidiata da tutte le donne del paese, senza sapere che in realtà era lei che invidiava loro, per i loro mariti: dolci , affettuosi che non le picchiavano o violentavano ogni giorno. Questa era la realtà: suo marito l'apprezzatissimo non ché amato, e desiderato dalle altre donne, dottore era un mostro di violenza e sadismo. Bastava un niente per scatenare la belva che dimorava in lui, pronto a colpirla con pugni e calci, rovesciandola sul tavolo della cucina e violentandola davanti a suo suocero, per poi andar con lui a cenare al ristorante, lasciandola agonizzante di dolore con l'ordine di ripulire tutto, se no al suo ritorno ci sarebbe stata una seconda dose di botte. Lei viveva un incubo mentre tutti vedevano la favola.


Che orrore e quante lacrime aveva versato. Nessuno sapeva, come avrebbero potuto? Lui le aveva fatto tagliare i ponti con tutte le amicizie, i suoi genitori erano prematuramente morti dopo pochi mesi dal suo matrimonio, entrambi deceduti per le complicazioni di un'influenza. Essendo dottore curava lui stesso le sue ferite e lei non aveva mai visto un ospedale. Nessuno le avrebbe mai creduto , non dopo come era stata obbligata a trattarli. Lui era bravo a farsi amare dagli altri, ed era altrettanto bravo a minacciarla se avesse parlato. Lami aveva troppa paura. Troppa. L'unica cosa che era riuscita a fare era abortire. Due volte. Non che lui cercasse progenie, a meno che non ce l'avesse già dalle puttane che frequentava quando andava fuori paese, almeno tre volte al mese. Era stata lei a provocarsi l'aborto. Non avrebbe condannato una creatura innocente al suo stesso supplizio, anche se la paura che accadesse il contrario, ovvero che il figlio diventasse come il padre, era anch'essa da metter in conto.

Pareva non ci fossero via di fuga. La soluzione di togliersi la vita le aveva affascinato per qualche periodo la mente, ma Lami non aveva mai avuto il coraggio di concretizzarla.

Quest'incubo durò quasi due lunghissimi anni. Lami aveva 27 anni.


Una mattina il trambusto di un camion e le forti voci di alcuni operai la svegliarono molto presto. Con la paura che lui , disturbato nel sonno, attribuisse a lei la colpa per quei rumori, si alzò, sempre con cautela. La notte scorsa era stato più cattivo del solito e le violenze erano state pesanti. Andò in bagno e con mani tremanti si pulì il sangue raffermo fra le gambe. Poi si guardò allo specchio, era uno spettacolo squallido: l'occhio destro era diventato viola ed era così gonfio da non riuscire ad aprirlo, il naso era una crosta unica di sangue e muco, probabilmente rotto, labbra gonfie e incrostate di sangue erano un tocco di colore sulle guance pallide e scavate. In realtà la sua faccia sembrava quella di un clown con il trucco disfatto. Dopo essersi lavata via il sangue dalla faccia e medicata con cura, tentò di lavarsi alla meno peggio i denti, non riusciva ad aprire la bocca, aveva stretto così tanto i denti per non urlare che la mandibola le si era bloccata. Alzò le spalle, avrebbe preso una pastiglia di miorilassante e forse sarebbe riuscita a bere un po' di latte per pranzo, di più il dolore alla faccia non avrebbe concesso.

In silenzio scese le scale, fra due ore lui si sarebbe alzato e lei voleva avere la casa in ordine per non dargli motivi per altre violenze. Per prima cosa guardò fuori dalla finestra con discrezione, non poteva esser vista in quelle condizioni,  era curiosa di sapere cos'era quel trambusto che ancora c'era nella casa vicina. Un grande camion con la scritta TRASLOCHI era parcheggiato nel vialetto e un buon numero di operai stavano scaricando mobili per portarli all'interno. Lami guardò verso la casa, una villetta molto simile alla sua, vide nella veranda una giovane ragazza di colore con lunghi capelli corvini sciolti sulla schiena che dirigeva i lavori degli operai. La ragazza smise di parlare con gli uomini del trasloco e guardò nella sua direzione, come se si fosse accorta di lei. Lami si tirò subito indietro e si allontanò dalla finestra. A lui non sarebbe piaciuta quella ragazza. Per tanti motivi, per il colore della sua pelle, perchè era una straniera e per l'aria di indipendenza che aveva addosso. Ci sarebbero stati guai e lei ne voleva assolutamente star fuori, prese la scopa e iniziò a pulire come se quello che avesse visto non fosse mai successo.

Come previsto lui scese due ore dopo imprecando contro le persone che avevano dato il permesso a “ quella donna” di prender possesso di quella casa. Lami gli servì il caffè stando ben attenta a non emettere un suono, lui schiumava dalla rabbia col telefono in mano pronto a scagliarsi contro suo padre, sindaco del paese e dunque responsabile di aver accettato “quella donna” come nuovo abitante e , cosa più grave , averla piazzata vicino a lui. Urlò a suo padre in una telefonata durata pochi minuti tutta la sua indignazione e gli disse di tenersi pronto che lo avrebbe raggiunto in comune seduta stante. Non gli importava che fossero le sette del mattino, il comune fosse chiuso e persino suo padre fosse ancora nel letto, la cosa sarebbe stata sistemata prima che gli operai svuotassero il camion, “quella donna” non avrebbe vissuto lì punto. Bevve il caffè in un solo sorso, afferrò la valigetta con gli attrezzi del suo mestiere e uscì come un tornado da casa, lanciando occhiate di selvaggio furore verso la casa vicina.

Lami uscì tremante dal suo angoletto in cucina e sbirciò dalla finestra, la ragazza era ancora sulla veranda che rideva e scherzava con gli operai . Non sarebbe stato facile liberarsi di lei.

A Lami quella ragazza piacque immediatamente.


CONTINUA...

ESPERIMENTO

 Molte persone , leggendo il mio post, mi hanno scritto in privato per farmi sapere quanto la mia scrittura piacesse e invitando a pensare a scrivere un libro. 

Sfondiamo una porta aperta , io il libro è da una vita che voglio scriverlo e in realtà uno l'ho già anche scritto, a mano , su di un bel quadernone . La voglia di scriverlo seriamente c'è, e tanta pure, quindi incitata dai messaggi che mi arrivano mi sono detta perchè no? Perchè non provarci? Quindi ho iniziato, ho la storia, ho i personaggi , ho la trama, ma... ho un dubbio. Piace il mio modo di scrivere qua sul blog, ma piacerà su un libro? Con questo tarlo nel cervello mi sono bloccata, pertanto ho chiesto consiglio a mio figlio, e il Guerriero se ne è uscito con una genialata. Scrivere qui sul blog dei racconti per vedere se la mia scrittura piace. In più farei pratica nello scrivere. 

Mi piace molto questa idea e dopo aver appianato le varie intenzioni sul come fare ecco che oggi vi presento la concretizzazione di tutto il mio laboratorio interno. 


Ho deciso di raccontarvi brevi episodi della vita dei protagonisti del libro che ,in privata sede, sto scrivendo. 

Io scrivo un fantasy . Un fantasy che si svolge nella vita reale, quindi incontrerete persone qualsiasi che , per un caso o l'altro, incontreranno i miei personaggi magici.

Per differenziare questi racconti dal resto del blog userò tre modi:

  • Il titolo sarà sempre lo stesso : " Dalla biblioteca di Sebastian" - questo per catapultarvi nel mondo magico. Sebastian , uno dei miei personaggi magici, è uno Spirito Planare, per semplificare è uno Spirito molto evoluto che viaggia fra i mondi e gli universi. In uno di questi suoi fantastici viaggi è approdato in un mondo molto particolare , sconosciuto ai molti fino al suo arrivo. Un mondo dove regna l'equilibrio e l'armonia, un posto dove molte razze di creature trovano asilo e casa. A questo mondo, con una frequenza vibrazionale molto vicina al nostro pianeta Terra, Sebastian ha dato il nome di EREGALL . Ha poi costruito un edificio molto particolare chiamato MANIERO in cui ha allestito una biblioteca. I libri contenuti sono tutti scritti da lui e raccontano le vicissitudine e le storie di varie persone. Ogni mio racconto è tratto da un libro di Sebastian.
  • L'etichetta dell'articolo che conterrà il racconto sarà banalmente chiamata RACCONTI
  • La foto. Ogni qualvolta pubblicherò un racconto , non solo lo capirete dal titolo e dall'etichetta ma anche visivamente dalla foto, che sarà sempre la stessa, ovvero:

 QUESTA! 



La prima parte del primo racconto è già pronta e verrà pubblicata stasera, diciamo verso le 20. 
E' un nuovo inizio per me , e ne sono entusiasta. Mi piace scrivere e inventare storie. spero sia piacevole anche per voi leggermi.

lunedì 9 ottobre 2023

NATURALI, STRANI , RITROVAMENTI

Grande Orso ama andare a cercare funghi, si è fatto anche il tesserino. Io amo passeggiare per i boschi alla scoperta della vita in natura. 
Domenica allora siamo andati a farci un giro fra gli alberi. Grande Orso ha una vista eccezionale per i funghi, lo osservo camminare fra le betulle e i faggi, sembra nato per questo. Ogni volta che lo guardo vedo uno sciamano in lui o comunque un Nativo Americano, mi chiedo perchè diavolo non ci compriamo una casa nel bosco... 
Io sono poco avvezza a trovare funghi, oddio li trovo sia chiaro, ma i miei sono tutti velenosi o vecchi. Oppure sono sugli alberi😅😅😅però uno, piccolino l'ho trovato e tutta da sola. Eravamo a cerca di un fungo commestibile che da noi si chiama "Crava" non so se sia il suo nome anche in Italiano. Comunque non sono quelli in foto 😄

                                                                     

 
Mentre Grande Orso si diletta a cercar funghetti trallallà, io mi guardo attorno per cercare la vita nel bosco e di cose strane ne ho viste assai. Innanzi tutto ho trovato degli alberi con la coda! Guardate la foto, è impressionante. C'erano degli alberi con questa cosa che si attorcigliava sul loro tronco e gli arrivava fino in cima. Ho provato a toccarlo con la punta del bastone e sembrava morbido con un centro più duro come se fosse la coda di un un animale , tipo la lince per farmi capire. Ammetto che mi ha fatto un po' senso anche perché cercavo di capirne l'origine e non l'ho trovata, partiva direttamente dalla base del tronco. Sicuramente è una pianta ma nella mia fantasia alberi fantastici che prendono vita e hanno la coda hanno iniziato a farsi strada.

E di animali ne abbiamo trovati.... questo è il teschio di un cinghiale, o almeno la parte sopra, gli manca la mandibola che era sparita, in compenso , sparse un po' ovunque c'erano le sue ossa...😰😰😰😰😰😰




Passando oltre il cestino del mio amato iniziava ad esser prezioso mentre io ormai persa nel mio mondo magico mi chiedevo quale folletto abitasse in questo "palazzo a più piani" . La natura è incredibile, a prima vista sono funghi ma mi sta venendo il dubbio che non siano tumori dell'albero. Il cancro esiste anche in natura...😢😢😢




Però sono uno spettacolo, è attaccato per un millesimo del suo corpo. Rimango in dubbio se questo è un fungo oppure no. Quello di cui sono sicura è che è un incanto star a guardarli. Il tronco ne era pieno e su tutta la circonferenza e altezza.







Ma le nostre scoperte non erano finite. Più avanti mi sento chiamare da Grande Orso , pensavo avesse trovato un prato di  crave, non mi sarei stupita vista la sua capacità di trovarle pari alla mia a non trovarle! Invece ha trovato questo, il teschio di una capra, questa volta completo con tanto di mandibola, anche se staccata. C'erano sparse un po' più in là anche il resto delle ossa del corpo ma non le ho fotografate perchè mi sapeva di macabro. Questa è la vita del bosco, se non mangi vieni mangiato. Grossi carnivori non penso ci siano ( Gli alberi con la coda saranno carnivori?😦😦) , qualche volpe magari...oddio ora che ci penso magari i lupi! Qualche lupacchiotto c'è effettivamente... 




La nostra giornata è stata un'avventura, Grande Orso ha raccolto ben otto funghi , nove col mio, il più piccolo naturalmente, ma non si può dire che non abbia contribuito. Nella foga del ritorno , mentre raccontavo al Guerriero gli strani ritrovamenti, abbiamo iniziato subito a pulire i funghi, metà sono stati cucinati con gli spezzatini e metà Grande Orso li ha fatti trifolati, così mi sono dimenticata di fargli una foto 😓😓
Cerco di rimediare facendovi vedere la padella dei funghetti trallallà trifolati, erano buonissimi e ce li siamo scofanati in un attimo. 😋😋😋😋😋😋



 

venerdì 6 ottobre 2023

UFFA E LE SUE PRODEZZE

Il prato dietro casa mia viene coltivato a erba. 
Questa frase potrebbe essere interpretata male , l'erba viene lasciata libera di crescere per poi esser tagliata e usata come foraggio per le mucche.  Così è meglio.
Quando porto Uffa a spasso lei chiede sempre di entrarci, ha una passione smodata per questo prato, le piace camminare tra l'erba alta, contate che in piena estate lasciano crescere l'erba in maniera selvaggia tanto da arrivarmi alla vita . Più è alta più lei sembra divertirsi. Quest'estate ho avuto la genialata di sganciarla dal guinzaglio e farla entrare da sola. L'ho persa. Credevo bastasse seguire il movimento dell'erba per capire dov'era. Sta scema non va a sedersi? sono entrata in panico perchè la chiamavo e non vedevo muoversi l'erba, così sono corsa a casa e mi sono fatta buttare giù dal balcone gli stivali di gomma per entrare anche io nel prato, appena indossati mi giro verso il prato e lei era lì, sulla strada, che stava tranquillamente tornando a casa da sola. Nella mia testa è scattata la musichetta delle oche degli Aristogatti. 




Ora l'erba non viene più altissima, il prato ha molte varietà di erbe dalle più basse che creano un piacevolissimo tappeto a quelle un pochino più alte, più o meno a metà stinco , raggruppate a ciuffi. Ci sono anche molte specie di fiori colorati , io conosco solo le margherite, ma ce ne sono anche di bianchi, rosa , violetto chiaro e gialli. La cosa bellissima è che quest'anno sono arrivate le farfalle! Se ne vedono parecchie , tutte bianche, anche se ne ho viste un paio lilla e una gialla. Una volta ho provato a contarle , bisogna essere veloci perchè loro si alzano e si posano spesso, a colpo d'occhio ne ho contate 15 ma erano molto di più.



Invece è nei ciuffi d'erba il vero divertimento!
Siamo in natura, al di  là dei campi c'è un torrente e dove c'è acqua , c'è vita. 
Ora immaginatevi la scena: io e Uffa passeggiamo nel silenzio in questo prato, lei annusa ogni centimetro di terreno mentre io sono assorbita nell'osservazione delle farfalle che si posano sui fiori. Di colpo senti un fruscio molto vicino a te, tempo di capire da dove proviene che vedi un batuffolo bianco saltellare via. Una mini lepre. 
Vengono spesso a mangiare l'erba qui, ormai ho capito la loro tattica: appena noi entriamo nel campo loro si accucciano e non le vedi più! Aspettano ... e appena sei vicino , e per vicino significa che praticamente le pesti tanto ti permettono di avvicinarti, fanno uno scatto di velocità e si mettono in salvo. 

Ora, Uffa è vecchia, i suoi occhi e il suo nasino non sono più quelli di una volta, spesso la lepre gli scappa da sotto le zampe e lei manco se ne accorge. Riuscite a immaginare come rimane di merda? Rimane lì impalata a guardarla scappare con un espressione negli occhi indecifrabile. Però si vede che ci rimane male.  Ma lei non desiste e chiede sempre di entrare nel prato con la speranza prima poi di prenderne una ( cosa che non le farò mai fare) 
 


E' bello però vedere che a quasi 12 anni lei si diverta ancora ad andare a caccia anche se fisicamente non ce la fa proprio.
La fine di questa avventura si conclude con una sonora dormita sulla poltrona che una volta era di Pink e ora è passata in eredità a lei, la figlia.  



In tutto questo mi piace vedere la vita , sia animale che vegetale e, perchè no, anche le risate della piccola lepre che è riuscita nuovamente a prendere in giro la terribile bulladiquartiere che ormai tanto bulla non è più. 

Presto la piccola selvaggia andrà in letargo e di giocare non avrà più tempo, e chissà se al suo risveglio Uffa avrà ancora voglia di giocare? Oggi è stata un emozione anche per me vedere un piccolo animale del bosco così tanto vicino, il suo manto è chiaro come la pancia di Uffa ma la sua codina è un pom pom di pelo bianco simpaticissimo da veder balzare nell'erba. 


🐇🐇🐇🐇🐇🐇🐇🐶🐶🐶🐶🐶🐶🐶

lunedì 2 ottobre 2023

Iniziamo ottobre

 


Siamo al 2 ottobre e io sono in ospedale, iniziamo bene 😁😁

Oggi faccio il prericovero , ho già fatto gli esami del sangue e l'elettrocardiogramma. Mi sono fermata per fare colazione con maritozzo e capuccino, una coccola praticamente, e ora sono in attesa di fare RX al torace. Mi aspetta poi una lunga attesa , oddio spero non troppo lunga, per parlare con l'anestesista. Mi hanno già preventivato un impegno fino al primo pomeriggio, sono dunque pronta a passarmi la giornata qui. Per fortuna con me c'è Grande Orso che mi ha fatto un incredibile dono ad accompagnarmi , la sua presenza mi rassicura sempre, ogni tanto appoggio la mia testa sulla sua spalla e il mondo mi sembra più sicuro. 

In più stamattina ho ricevuto un altro dono, in un prato abbiamo visto due femmine di cervo, bellissime. E ieri ,mentre passeggiavamo con uffa abbiamo visto un cinghiale che correva tranquillo nel prato. 😳😳 non ci era mai capitato! Mi sento benedetta nell' aver potuto vedere questi meravigliosi animali, liberi e felici. 

Mi dà conforto, mi sembra che l'universo voglia dirmi " tranquilla, va tutto bene" e io mi rilasso 🥰

IL SOGNO

                                                                                                                                            ...