Questa frase oggi è proprio azzeccata.
Ieri ho fatto l'ennesimo controllo oncologico visto che gli effetti collaterali iniziano a farsi sentire forti e chiari. Le cure che faccio si attaccano al midollo spinale e fa un male cane in più la mia amica fibromialgia mica se ne sta buona buona , anzi ha deciso di farsi sentire anche lei con il risultato che ho passato tre giorni bloccata a letto dai dolori e impossibilitata a camminare. Il dolore provato mi ha tenuta sveglia due giorni e una notte , passata a piangere dai dolori. Quando sono in questo stato è come se fossi ingoiata in un pozzo profondo, buio e freddo dove la solitudine ti rimbomba tutto intorno e smetti di pensare lucidamente e perdi la cognizione di ogni cosa. Quando i dolori si sono affievoliti e il mio cervello ha iniziato a funzionare i pensieri riniziano a girare come si deve . Quando sono nel pozzo mi sento abbandonata e ingiustamente punita dalla vita , poi quando ne esco questi pensieri passano. Parlando con altri nel mio stato sembra siano normali questi alti e bassi , le cure sono pesanti da sopportare e si viene portati a buttarsi giù. A me non sta bene per niente , perchè è un segnale che non sto imparando la lezione che è descritta nella frase sopra citata. E quello a cui ho assistito ieri me lo conferma.
Ero nella sala poltrone all'ospedale, è la sala dove si fanno le chemio e i lavaggi ai cateteri , io ero li per questo e per fare la visita di controllo. E' arrivata una ragazza abbastanza infervorata si vedeva da come si muoveva. Poco dopo è giunta l'oncologa e si sono messe a parlare davanti a noi che eravamo li in attesa. Praticamente questa signora ha avuto un tumore, è stata operata ma per evitare che torni ( le classiche cellule tumorali sparse nel corpo) avrebbe dovuto fare una chemio a cui però ha scoperto di essere allergica . Per il tumore che lei ha quella è l'unica cura che c'è , non ci sono alternative, purtroppo però essendone allergica l'oncologa non gliela può più fare perchè se no la uccide. La dottoressa è stata diretta e chiara " Non possiamo andare avanti perchè se no la uccidiamo noi" Quindi se fa la chemio muore, non le resta che vivere sperando ogni giorno della sua vita che il tumore non torni. Peccato che quel tipo di tumore con la sua giovane età (40 anni) torna di sicuro , i medici gliel'hanno confermato. Non ha cure, non ha scampo. Quella donna ha il tempo contato. Nella sala è sceso un silenzio agghiacciante , tutte noi abbiamo abbassato gli occhi umidi e una stretta al cuore mi ha preso. Cazzo io sono qui a lamentarmi di aver mal di schiena e non aver potuto camminare per tre giorni perchè POSSO curarmi e lei invece è condannata. La signora ha fatto un grande respiro , ha fatto un sorriso ringraziando la dottoressa e se ne è andata. Non ha pianto, non ha fatto trapelare la paura e si è portata via i nostri auguri più sinceri . Tra di noi ci siamo guardate e la mattinata è proseguita silenziosa ognuna persa nei suoi pensieri.
Il pozzo buio ci sarà di nuovo alla prossima chemio , ma stavolta ringrazio che torni significa che per me c'è speranza, posso curarmi e alla fine se ci penso il prezzo non è così alto perchè ho visto chi paga di più.