Avevo fatto una promessa a Pink: non lo avrei fatto soffrire, e così è stato. Il 14 febbraio gli ho regalato il mio ultimo gesto d'amore .
Di colpo è peggiorato , oltre alla zampina malata si era gonfiata anche la spalla e si era aperta. Dopo una settimana di cure ero riuscita a fargliela cicatrizzare, ma al mattino del 14 febbraio l'ho ritrovato pieno di sangue. La cicatrice non solo si era riaperta, ma c'erano altre tre spaccature che ad ogni movimento sanguinavano . Era impossibile toccarlo, non sapevo come fargli fare i suoi bisogni. Fino al giorno primo aveva ancora la forza di stare in piedi il necessario per farli, quel giorno , invece, le sue zampe posteriori non funzionavano più.
l'appuntamento dal veterinario era al pomeriggio, ho avuto qualche ora per dargli le ultime coccole, quindi: ho spalancato la porta finestra e ho messo la cuccia sulla soglia in modo che lui sentisse per l'ultima volta il sole che amava tanto, l'aria che poteva annusare e gli uccellini che cantavano. Poi gli ho concesso due snack anziché uno e mandando al diavolo tutti i lavori di casa, mi sono seduta per terra accanto a lui per il resto del tempo, dandogli le ultime carezze, parlandogli fra le lacrime e spiegandogli cosa sarebbe successo. Lui mi ha sempre leccato le mani , come se mi volesse tranquillizzare e mi guardava con i suoi occhi in cui ho rivisto il cucciolo che era.
E poi , giunto il momento, in braccio a me , il veterinario gli ha iniettato il sonnifero, un attimo primo di addormentarsi Pink mi ha guardato , nei suoi occhi c'era amore, fiducia e un grazie. In braccio a me si è addormentato. In braccio a me si è spento, e in braccio a me è tornato a casa, dove ora riposa nel mio giardino, fra il rosmarino e la mimosa.
Il giorno dopo è stato tremendo, l'ho passato a piangere.
Anche Uffa ha patito molto, per giorni è stata triste e poco entusiasta , ci guardavamo negli occhi e ci leggevamo lo stesso dolore. Per un po' è stata per conto suo, non le interessava uscire più di tanto, e faceva la finta malata. Si davvero! Non voleva fare le scale, soprattutto salirle , memore del fatto che Pink veniva preso in braccio, lei voleva lo stesso trattamento. Nessuno gliel'ha concesso e lei presto lo ha dimenticato. Dopo questi mesi di sedentarietà ha preso peso, ora è più larga che lunga e la pettorina le sta stretta, sta facendo fatica a muoversi quindi abbiamo ripreso le nostre passeggiate , prima era un po' restia e si affaticava molto , ora è lei che le chiede ben felice di farle! Sta riniziando a vivere ed entrambe ci stiamo abituando a questo nuovo iter dove siamo solo io e lei. E' strano , ogni tanto la guardo chiedendomi come faremo quest'estate senza Pink che ci salverà dalla minaccia delle pericolosissime foglioline che scorrevano nel fosso. Lui si tuffava e le raccoglieva una ad una. E negli occhi di Uffa leggo la stessa domanda. Le nostre passeggiate, nonostante siano fatte sempre sullo stesso percorso , sono diverse, lo sappiamo entrambe.
Ora va meglio, lei sta dimenticando , io mi sto abituando.
E' una grande assenza e manca tantissimo, ma sono assolutamente sicura della scelta che ho fatto, glielo avevo promesso "tu non soffrirai" e così è successo. Gli ho garantito una morte dignitosa.
Anche a Uffa ho fatto la stessa promessa, che spero di mantenerla il più tardi possibile.
E' ora di portarla a spasso, stamattina fa fresco ma questo non ci fermerà.
Un'altra vita, assieme 💖🐕🐕
Un grande abbraccio , nelle tue parole ho rivissuto il nostro saluto ai cani che hanno fatto parte della nostra vita
RispondiEliminaun abbraccio a te
EliminaHai fatto benissimo a non farlo soffrire. Zio Maurizio.
RispondiEliminaGrazie Zio
Elimina